Il comitato “Sì, le Scuole al centro” si presenta: “Tzambarlet è una scelta dannosa”

Comincia a muovere i primi passi il comitato 'Sì, le Scuole al centro', che imposta la campagna che porterà al referendum – per i soli cittadini di Aosta – per fermare la costruzione del Nuovo Polo scolastico che dovrebbe sorgere nell'area del maneggio.
Politica

Comincia a muovere i primi passi il comitato 'Sì, le Scuole al centro', che imposta la campagna che porterà al referendum – per i soli cittadini di Aosta – per fermare la costruzione del Nuovo Polo scolastico che dovrebbe sorgere nell'area del maneggio di via Tzambarlet.

Comitato che, in conferenza stampa, oggi, è andato dritto al punto focale: “È poco oculato costruire in zona fortemente decentrata priva di strutture logistiche – ha spiegato Antonio Botti, uno dei promotori di 'Sì, le Scuole al centro' – completamente scollegata da città”.

Diverse le ragioni del comitato per non volere questo nuovo plesso scolastico: “È una scelta – commenta invece Loris Sartore – che cementifica un pezzo di area sportiva regionale e che sottrae il suolo agli sport ippici per far posto ad un edificio di notevoli dimensioni che costerebbe, stando alle stime attuali, circa 25 milioni di euro. Ha senso spendere tutti quei soldi quando il Maria Adelaide può essere ristrutturato spendendo dai 12 ai 13,5 milioni stando ai pareri tecnici?”.

Oltre alla ristrutturazione, però, Sartore avanza un'altra proposta alternativa: “Siccome per la Nuova Università verrà realizzato solo il primo di 4 lotti nella zona della ex Testa Fochi rimarrebbe molto spazio per costruire una scuola superiore”.

Il Sindaco, nel frattempo, ha nominato oggi la Commissione tecnica composta da tre legali perché il quesito sia ammesso al referendum. C'è tempo fino al 29 maggio, anche se non manca una 'vis polemica': “Ieri abbiamo chiesto a Centoz cosa aspettasse questa nomina – ha spiegato invece Luca Lotto, anch'egli nel comitato – e lui ha risposto che è necessario anche reperire i fondi. Finora per i vari incarichi questo Comune non ha lesinato spese e la democrazia non ha un costo, una giustificazione più ridicola da parte di chi governa nostra città poteva arrivare”.

Altri punti sul tavolo sono quelli legati al rischio di abbandono e di degrado del centro, con oltre 1200 studenti pronti a trasferirsi in periferia: “Le scuole sono in centro – spiega invece Nina Cottone – perché gli studenti hanno il diritto ad accedere alle sedi culturali come biblioteche, musei ed edifici storici senza disagi. Le scuole sono anche un centro di aggregazione per i cittadini, perfettamente inserite nel tessuto sociale di una città”. Città che, secondo Nicoletta Spelgatti avrebbe anche un “Danno economico e d'immagine, visto che i ragazzi ed i loro genitori animano il centro storico e aiutano l'economia della zona”.

Nel frattempo, a breve, il Comitato incontrerà gli assessori regionali all'Istruzione Chantal Certan e ai Lavori Pubblici Stefano Borrello: “per capire com'è lo 'stato dell'arte' del appalto – conclude Sartore –, dei ricorsi, per capire quali ragionamenti si stanno facendo in seno alla maggioranza regionale e per sapere se ci sono possibilità di evitare la costruzione di questa scuola. Per ora sappiamo che stanno sondando delle strade alternative ma Aosta deve poter dire la sua e non subire solo le scelte della Regione, visto il suo ruolo di Capoluogo”.

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