Susanna Camusso ad Aosta: “I voucher? Ennesima precarizzazione del lavoro”

Il Segretario generale della Cgil ha aperto in Valle la campagna referendaria della Cgil per l'abolizione dei "buoni lavoro" rispondendo alle domande di giovani, precari, studenti al Convitto: "Si ricostruisca un percorso stabilizzazione del lavoro".
Da sx Katya Foletto, Susanna Camusso e Domenico Falcomatà
Società

La domanda che si fanno i giovani è semplice e diretta: “Perché si vogliono abolire i voucher?”. Il riferimento è ai cosiddetti 'buoni lavoro' soppressi venerdì scorso dal Governo Gentiloni, e la domanda è stata rivolta oggi a Susanna Camusso, Segretario generale della Cgil in visita ad Aosta per l'apertura della campagna referendaria proprio per l'abolizione dei voucher.

LA Domanda è arrivata in un incontro con giovani, studenti, precari e lavoratori tenutosi questo pomeriggio al Convitto regionale ad Aosta. A loro i voucher piacciono: sono 'rapidi' e 'su misura' per chi vuole fare un po' di esperienza lavorativa incassando in fretta qualche soldo. La realtà che dipinge Camusso, invece, è profondamente diversa: “Sono l'ennesima precarizzazione del lavoro – spiega –, una modalità per pagare in nero lavori ordinari senza costruire prospettive e contribuzioni. Il voucher rappresenta una concorrenza al ribasso nel mondo del lavoro, ma le condizioni di lavoro vanno contrattate in anticipo. Se lavoro tutta la settimana non è occasionale, ed il voucher crea delle persone 'invisibili' che diventano oggetti, non lavoratori”.

Problema che, secondo il Segretario Cgil, si allarga a macchia d'olio in tutta Italia: “Il governo toglie la dizione 'occasionale', ma le fiere ed i sabato sera esistevano anche prima del 2014. Questo paese sta squalificando e peggiorando il lavoro, i giovani se ne vanno ed il Paese non è più competitivo. In Italia ci sono 40 forme di lavoro, nel resto del'Europa 5 o 6”.

Tra le domande non possono mancare quelle sulla scuola, su un contratto – come nella pubblica amministrazione – che tarda ad essere rinnovato, questione ormai annosa. “Su questi due temi – prosegue Camusso – continuiamo ad avere serbatoi precedenti con molti dubbi sul futuro, così come nei vari Pronto soccorso del Paese in cui ci sono medici con partita Iva e forme di precariato varie”.

Il lavoro della Cgil, in prospettiva, secondo il suo segretario, riparte da qui: “Noi chiediamo si ricostruisca un percorso stabilizzazione, e che si decida cosa succederà in futuro nel mondo del lavoro senza che si dipenda esclusivamente dai cambi di governo”.

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