La domanda che si fanno i giovani è semplice e diretta: “Perché si vogliono abolire i voucher?”. Il riferimento è ai cosiddetti 'buoni lavoro' soppressi venerdì scorso dal Governo Gentiloni, e la domanda è stata rivolta oggi a Susanna Camusso, Segretario generale della Cgil in visita ad Aosta per l'apertura della campagna referendaria proprio per l'abolizione dei voucher.
LA Domanda è arrivata in un incontro con giovani, studenti, precari e lavoratori tenutosi questo pomeriggio al Convitto regionale ad Aosta. A loro i voucher piacciono: sono 'rapidi' e 'su misura' per chi vuole fare un po' di esperienza lavorativa incassando in fretta qualche soldo. La realtà che dipinge Camusso, invece, è profondamente diversa: “Sono l'ennesima precarizzazione del lavoro – spiega –, una modalità per pagare in nero lavori ordinari senza costruire prospettive e contribuzioni. Il voucher rappresenta una concorrenza al ribasso nel mondo del lavoro, ma le condizioni di lavoro vanno contrattate in anticipo. Se lavoro tutta la settimana non è occasionale, ed il voucher crea delle persone 'invisibili' che diventano oggetti, non lavoratori”.
Problema che, secondo il Segretario Cgil, si allarga a macchia d'olio in tutta Italia: “Il governo toglie la dizione 'occasionale', ma le fiere ed i sabato sera esistevano anche prima del 2014. Questo paese sta squalificando e peggiorando il lavoro, i giovani se ne vanno ed il Paese non è più competitivo. In Italia ci sono 40 forme di lavoro, nel resto del'Europa 5 o 6”.
Tra le domande non possono mancare quelle sulla scuola, su un contratto – come nella pubblica amministrazione – che tarda ad essere rinnovato, questione ormai annosa. “Su questi due temi – prosegue Camusso – continuiamo ad avere serbatoi precedenti con molti dubbi sul futuro, così come nei vari Pronto soccorso del Paese in cui ci sono medici con partita Iva e forme di precariato varie”.
Il lavoro della Cgil, in prospettiva, secondo il suo segretario, riparte da qui: “Noi chiediamo si ricostruisca un percorso stabilizzazione, e che si decida cosa succederà in futuro nel mondo del lavoro senza che si dipenda esclusivamente dai cambi di governo”.