Un anno e quattro mesi di carcere per un “passeur” egiziano arrestato al traforo del Monte Bianco

Ahmed Elzeki Abdalla, 48enne egiziano, era stato fermato lo scorso 23 novembre, alla guida di un furgone sul quale viaggiavano nove persone, quattro delle quali prive di documenti. La sentenza include 40mila euro di multa e la confisca del mezzo.
Polizia di frontiera al Traforo del Monte Bianco
Cronaca

Il tentativo di espatriare conducendo un furgone, con a bordo quattro persone sprovviste di documenti, è costato ad Ahmed Elzeki Abdalla, un 48enne di origini egiziane, una condanna ad un anno e 4 mesi di carcere (pena sospesa), oltre a 40mila euro di multa. Il verdetto di colpevolezza è arrivato oggi, giovedì 30 novembre, al Tribunale di Aosta, al termine del processo ripreso stamane, dopo che nella scorsa udienza l’avvocato Federico Fornoni aveva chiesto un rinvio per approfondimenti difensivi.

La sentenza del giudice monocratico Maurizio D’Abrusco include anche la confisca del mezzo sequestrato all’imputato lo scorso 23 novembre, quando gli agenti della Polizia stradale di Courmayeur lo avevano fermato per un controllo al traforo del Monte Bianco. A bordo del furgone condotto da Abdalla, diretto in Francia, vi erano nove persone, di cui quattro (due egiziani e due pakistani) prive di documenti e, di conseguenza, presenti irregolarmente in Italia. Ai polsi del conducente erano quindi scattate le manette, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al momento dell’arresto, Abdalla aveva ammesso di aver percepito un compenso per il trasporto, iniziato a Milano e che doveva concludersi a Parigi. Anche i contanti erano quindi stati posti sotto sequestro dalla Polizia. Condotto il mattino dopo in Tribunale, per essere processato con rito direttissimo, l’imputato si era visto convalidare il fermo, poi era stato disposto il rinvio ad oggi. Stamane, con l’accusato nuovamente presente in aula (circostanza peraltro non frequente in procedimenti del genere), la richiesta di essere ammesso a giudizio abbreviato, poi – dopo la requisitoria del pm Eugenia Menichetti e l’arringa della difesa di Abdalla – la sentenza.

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