Andrea Vigon lancia un appello per aiutarlo a trovare un cavallo per le Paralimpiadi di Pechino

Il cavaliere disabile valdostano è stato scelto dal Comitato Italiano Paralimpico per entrare nella rosa dei tre atleti che rappresenteranno l'Italia a Pechino. Mister MG, il suo cavallo si è infortunato. Ora Vigon è alla ricerca di un degno sostituto.
Andrea Vigon su Mister MG in Belgio
Società
E’ un appello alle istituzioni, alle associazioni e più in generale aperto a tutti coloro che potranno aiutare un cavaliere disabile valdostano a realizzare un sogno: quello di poter prendere parte alle prossime Paralimpiadi di Pechino dal 6 al 13 settembre 2008. L’appello è quello di Andrea Vigon, cavaliere disabile dell’Associazione Valdostana Riabilitazione Equestre e Sportiva Onlus di Nus che di colpo, a causa di un infortunio al proprio cavallo, Mister MG, si trova nella situazione di dover al più presto trovare un nuovo cavallo, degno sostituto di Mister, che possa portarlo a gareggiare a Pechino.
 
Il lasciapassare per il Giappone Andrea Vigon lo ha già in tasca grazie al 6° posto ottenuto ai FEI World Para Dressage Championship di luglio in Inghilterra, e ancora prima grazie agli ottimi risultato ottenuti a livello individuale nel 2006 quando si era piazzato al 3° posto nel Concorso Internazionale di Moorsele in Belgio. Proprio dopo l’avventura dei mondiali Mister MG, il cavallo con cui Andrea aveva creato un ottimo rapporto, si è infortunato. Si è cercato di fare il possibile per rimetterlo in forma, compreso un intervento all’arto anteriore, ma che non ha risolto il problema del cavallo, che finisce così la sua carriera agonistica e che sarà messo “a prato”.
Ora Andrea Vigon non vuole perdere quel posto in Nazionale che il Comitato Italiano Paralimpico gli ha assegnato. Un cavallo che abbia le caratteristiche tecniche per andare alle Paralimpiadi non è facile da trovare però. Ricerca ancora più difficile dovuta al costo di un animale del genere, e Vigon aveva già investito molto in Mister MG.
Il cavaliere valdostano però non desiste e si affida ora al buon cuore di chi vorrà aiutarlo economicamente in questa ricerca. Nella sfortuna, infatti, la cosa “positiva” è che se l’infortunio al cavallo fosse arrivato in concomitanza con le Paralimpiadi, Andrea Vigon, avrebbe dovuto dire addio ad ogni speranza. Speranza ancora viva, invece, perché sei mesi possono essere sufficienti per mettere in campo energie e buona volontà, oltre che una raccolta fondi o “sponsorizzazione” per realizzare ancora il sogno.

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