“Togliete il Bon de Chauffage e dateci più soldi altrimenti chiudiamo i servizi”

E' l'appello che arriva dall'assemblea dei sindaci alla Regione nell'esame della finanziaria 2016. L'assemblea che ha espresso un parere condizionato si è spaccata: 46 sì, 23 astensioni e 4 contrari
Politica

Eliminare il Bon de Chauffage o interventi simili per aumentare di 10 milioni di euro i trasferimenti agli enti locali da 69 a 79 milioni di euro (l’anno scorso erano 90) ma anche autorizzare la possibilità di spesa a tutto l’avanzo di amministrazione e non soltanto ai 20 milioni di euro. Sono queste alcune delle condizioni che i sindaci hanno posto nell’esprimere a maggioranza un parere positivo – 47 sì, 23 astensioni e 4 contrari – alla finanziaria regionale. I comuni chiedono inoltre di posticipare la scadenza per l’approvazione dei bilanci degli enti locali al 31 marzo 2016, di disciplinare la mobilità obbligatoria del personale del comparto unico regionale e di prevedere compensazioni per l’abolizione di Imu e Tasi

“Ci sono stati dei funambolismi contabili per farci credere che compartecipavamo solo per 11 milioni ma i comuni in realtà partecipano per 40 milioni" hanno sottolineato i sindaci di Morgex, Lorenzo Graziola e di Cogne, Franco Allera, dopo aver ascoltato la presentazione del bilancio 2016 da parte del Presidente della Regione "Questo porterà i nostri comuni a non chiudere i bilanci”.

Perplessità sono state nuovamente messe sul tavolo per quanto riguarda le risorse per il socio-assistenziale e su come le Unités potranno chiudere i bilanci di previsione 2016. “I trasferimenti della legge 93 sono azzerati, i comuni dovranno finanziare le microcomunità” ha ricordato Erik Lavevaz della Monte Cervino. “Per le Unités la situazione è ancora più difficile visto che le risorse vengono da lì. Nel nostro caso concreto già negli anni passati abbiamo portato tutti i risparmi possibili. Oggi non abbiamo alcuna idea di come andare a pareggiare i nostri bilanci” gli ha fatto eco Mauro Lucianaz della Grand Paradis.

Un tesoretto, quello degli avanzi di amministrazione, che come ricordato da più parti, andrà presto ad esaurirsi e la preoccupazione dei primi cittadini è stata rivolta al mantenimento dei servizi. “Noi siamo in crisi per mantenere i servizi, l’assemblea dovrebbe esprimersi su questo” ha scandito Paolo Cheney, primo cittadino di Saint-Christophe.

La preoccupazione dei sindaci è poi stata rivolta alla modifica della Legge 48. “Con la modifica ci saranno diversi incazzati” ha spiegato Jean Barocco dell’Unité Monte Emilius. “Io mi sento di votare a favore, oggi qualche certezza ce l’abbiamo se la legge sarà approvata nei termini in cui ha annunciato il Presidente”.

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