Discarica, Valle Virtuosa: “L’impianto sull’umido non può accogliere il Mater-Bi”

Il Mater-Bi è la sostanza con cui vengono fatte le stoviglie alternative alla plastica, utilizzata ad esempio nelle Ecolo-Fêtes. Il referendum contro il Piro compie 3 anni. "Non abbiamo ancora nulla da festeggiare ma abbiamo fatto un regalo ai valdostani"
Politica

Il referendum contro la costruzione in Valle d’Aosta del Pirogassificatore compie tre anni. “Dovremmo essere qui a soffiare la terza candelina ma invece siamo ancora a raccontare le cose che non vanno” sottolinea Jeanne Cheillon, Presidente di Valle Virtuosa.
A cominciare da una recente scoperta fatta dall’Associazione. “L’impianto che dovrebbe accogliere la frazione organica di Aosta e dei 4 comuni della Mont Rose non può recepire la sostanza Mater-Bi (la bioplastica) con cui vengono fatte le stoviglie alternative alla plastica” spiega Cheillon. Sostanza, ricorda il Comitato, utilizzata ad esempio dalla Regione per le Ecolo-Fêtes.

Nonostante siano pochi i motivi per cui festeggiare, i promotori del referendum un regalo ai valdostani l’hanno preparato. Si tratto di uno studio, commissionato e redatto da Enzo Favoino, pagato da Valle Virtuosa con il contributo dei due consiglieri del M5S Ferrero e Cognetta e del consigliere di Alpe, Alberto Bertin. Lo studio riguarda la costruzione della Fabbrica dei materiali in Valle d’Aosta. “Un impianto – continua Jeillon – che produrrà residui minimi andando a riciclare tutto quello che è riciclabile”.
L’associazione ha consegnato lo studio nelle mani dell’Assessore regionale all’Ambiente, Luca Bianchi. Allo stesso Assessore e a tutto il Governo regionale Valle Virtuosa ha inoltre chiesto di andare a modificare la legge referendaria dichiarata incostituzionale. “Siamo abbastanza preoccupati” spiega Paolo Meneghini “perché la Regione non sta facendo quello che ci metterebbe al riparo e che ci consentirebbe di affrontare con più tranquillità questa disputa legale. Noi l’abbiamo proposta attraverso i nostri legali, ora vediamo cosa ci succederà”.

Ricostruendo la storia del progetto del Pirogassificatore, Meneghini ha ricordato, quindi, come prima le 11mila firme raccolte e dopo una mozione in Consiglio regionale, chiedevano al Governo regionale una moratoria. “Ci fu rifiutata. Ma sulla mozione in Consiglio regionale ci fu una votazione nominale, quindi, se dovesse accadere che dovremo pagare degli indennizzi ci muoveremo per chiedere che a pagare siano coloro che votarono contro la moratoria”.

Infine Valle Virtuosa ha ricordato la petizione in corso per chiedere la modifica della legge regionale 63/87 che attribuisce a “Valeco un monopolio sulla gestione dei rifiuti prodotti in Valle d’Aosta”.

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