Per il suo avvocato non si era trattato altro che di un errore, commesso in buona fede. Un paio di sci prelevati appunto per sbaglio, dalla rastrelliera davanti alla scuola di Pila, nella convinzione che fossero di un amico con cui aveva trascorso la giornata sulle piste. Il giudice monocratico del Tribunale di Aosta, Davide Paladino, però non ha creduto a quella versione, condannando per furto il quarantunenne Giuseppe Sauna, nato a Gela, ma residente a Novara, a sei mesi di reclusione e 300 euro di multa.
I fatti risalgono al gennaio 2015. Nel primo pomeriggio, uno dei maestri della scuola conclude la sua attività e lascia gli sci davanti all’edificio accanto alla partenza della funivia Gorraz-Grand Grimod. Si dedica ad altro per un momento e poi, come raccontato durante l’udienza di oggi, torna per riprenderli, ma non li trova più. Scatta la segnalazione alla segretaria della scuola, che gli fa presente l’esistenza di un impianto di videosorveglianza.
Le immagini vengono controllate seduta stante. “Abbiamo effettivamente visto un uomo – ha raccontato il maestro, rispondendo alle domande del Pubblico ministero Edmondo Givone – avvicinarsi, guardarsi attorno, e poi prendere gli sci”. Per quanto circostanza antipatica, l’istruttore si mette il cuore in pace rispetto al furto e prende l’ovovia per tornare ad Aosta. Durante il viaggio riceve la telefonata dalla stazione sciistica: “i tuoi sci sono stati ritrovati”.
La segretaria della scuola, anche lei tra i testimoni dell’udienza, ha spiegato di aver visionato le immagini assieme al maestro e poi, al momento di chiudere l’edificio, verso le 17, di essersi resa conto che l’uomo che stava ritornando verso il parcheggio della funivia, con un paio di sci in mano, era proprio quello, con indosso una giacca grigia, visto nelle immagini della videosorveglianza.
Immediato l’allarme alla Polizia in servizio sulle piste, che è intervenuta ed ha fermato Sauna. La corrispondenza con il video (anche degli sci) era innegabile: gli agenti lo hanno denunciato per furto. Il Pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 1 anno e 3 mesi, oltre a 200 Euro di multa. L’avvocato Genny Bouc, del foro di Aosta, ha ribattuto sostenendo la tesi dell’errore (“insomma, un ladro rimane per due ore nei dintorni del luogo ove ha commesso un furto?!”) ed invocando l’assoluzione. Al giudice Paladino, però, non è bastato: quello "scambio di sci" valeva la condanna.