Saranno sentiti, martedì 8, dal giudice per le indagini preliminari Maurizio D’Abrusco, Fabrizio Pilatone, 45 anni di Ivrea e l’architetto di Valperga Alessandro Savio, agli arresti domiciliari da giovedì scorso, con l’accusa di corruzione. Dalle indagini è emerso che l’architetto Savio avrebbe versato tangenti per circa 11 mila euro a Pilatone allo scopo di ottenere svariati incarichi fiduciari di progettazione e di consulenza. A tale scopo il professionista avrebbe "pressato" il segretario comunale che stabiliva l'entità della "mazzetta".
"E' emersa – spiegano gli inquirenti – una consolidata e diffusa prassi illecita finalizzata alla compravendita di atti di ufficio". Le indagini della procura e della guardia di finanza proseguono coinvolgendo anche altri comuni. Gli investigatori hanno sentito numerose persone e controllato alcuni conti correnti. Pilatone il 6 marzo era stato messo agli arresti domiciliare nell’ambito dell’inchiesta, denominata Cheran, sulla turbativa d’asta per sei gare d’appalto, dal valore di 150 mila euro, indette dal comune di Challand-Saint-Anselme. L’architetto Savio per quel filone d’inchiesta era stato denunciato a piede libero.