"Senza un adeguato supporto informatico gli uffici associati non sono in grado di essere operativi e, seconda questione, se tutti gli enti coinvolti dal processo non danno avvio a quanto di propria competenza, questa riforma parte zoppa". Il segretario comunale di Sarre e Saint-Pierre Osvaldo Chabod riassume i motivi per cui la scorsa settimana ha inviato una lettera di sollecito al consiglio permanente degli Enti Locali della Valle d’Aosta.
"Il mio intento era di rimarcare questi due aspetti critici, di natura tecnica e non politica, dell’attuazione della riforma che prevede le associazioni degli uffici amministrativi tra diversi comuni", spiega Chabod. La lettera era di carattere riservato, ma la notizia della sua esistenza è uscita questa mattina sul quotidiano La Stampa-Valle d’Aosta.
Già mercoledì scorso, il sindaco di Saint-Pierre Paolo Lavy, durante un incontro con la popolazione aveva parlato in termini positivi dell’associazione con Sarre, che permette di sfruttare lo stesso segretario comunale, ma non aveva nascosto problemi soprattutto nell’ambito della comunicazione informatica tra i due Comuni: "Anche solo il fatto che si usino programmi diversi rende difficile la condivisione dei documenti – ha spiegato – e ci vorrà un po’ di tempo per mettere le cose a posto".
Nella lettera Chabod descrive nel dettaglio questi problemi. Alcuni sono in effetti tecnici e riguardano l’Inva, la società di servizi informatici partecipata dalla Regione e da tutti gli enti locali: "Si stanno ancora collaudando procedure destinate a dare risposte concrete ai comuni appartenenti ad uno stesso ambito ottimale – scrive Chabod – procedure che, al momento, trovano evidenti problemi con la tipologia dei programmi in uso negli enti locali, con la loro condivisione, con l’ambiente nel quale operano, con la strumentazione a volte incompatibile, con i collegamenti “preistorici” delle linee, con le disposizioni normative che talvolta non consentono di dare attuazione concreta alla condivisione dei programmi stessi".
Il segretario descrive l’inadeguatezza del collegamento di linea "Partout" a veicolare le informazioni tra gli uffici e l’incompatibilità di alcuni software utilizzati, ricordando che "ai fini dell’avvio dei servizi tributi nell’ambito delle Unité, sono già stati spesi migliaia di euro". Un altro passaggio evidenzia poi le difficoltà a dotarsi di una linea con fibra ottica e i costi proibitivi e le difficoltà tecniche che hanno impedito l’installazione di una linea intranet tra gli uffici di Sarre e Saint-Pierre.
Altre osservazioni sono di taglio più politico-amministrativo: "Appare peraltro curioso rimarcare come si chieda ai comuni di attivare senza indugio l’esercizio associato delle funzioni – continua Chabod – quando parte degli altri enti coinvolti nel processo di riforma non pare avere particolare fretta al riguardo". Chabod si riferisce al Celva che "relativamente al servizio associato di supporto alla gestione amministrativa del personale degli enti locali, ha comunicato di aver “stabilito di rimandare l’avvio del servizio associato in capo al Celva al 1° gennaio 2017”, precisando di ritenere “fondamentale, prima dell’avvio del nuovo servizio, introdurre un’unica modalità di rilevazione delle presenze uniforme sul territorio regionale".
Il presidente del Celva e sindaco di Doues Franco Manes stempera la questione: "Non ci sono intenti polemici in questa vicenda – commenta – ed è chiaro che questa riforma chiede a tutti un impegno enorme". Manes parla di una "sfida corale, dove se tutti ci mettono del loro non ci saranno problemi e se c’è da cambiare qualcosa in corsa la cambieremo: ci sono altri ambiti territoriali che stanno risolvendo i problemi evidenziati in questa lettera".