Al salone regionale “luci e ombre” della riforma costituzionale

La prima serata di informazione sulla riforma costituzionale, organizzata dalla presidenza del Consiglio Valle, ha avuto un buon successo di pubblico. Stridono però le assenze di quasi tutti gli unionisti in Giunta.
da destra, Roberto Toniatti, Massimo Carli e Marco Viérin
Politica

«Durante l’iter parlamentare qualcosa è stato migliorato, ma la riforma costituzionale che abolisce il bicameralismo paritario tra Camera e Senato e le competenze concorrenti tra regioni e Stato, che tornano al secondo, poteva essere scritta molto meglio». Questo, in sintesi, è il parere dei giuristi presenti ieri sera, alla prima serata di informazione organizzata dalla presidenza del Consiglio Valle, nel salone regionale Maria Ida Viglino.

Il giudizio ha avvicinato sia il professor Massimo Carli, docente di diritto all’università Cattolica di Milano, sia Roberto Toniatti, professore all’Università di Trento: l’uno più favorevole alla riforma l’altro più orientato verso il "no". La serata ha visto anche la partecipazione di Esther Happacher, docente dell’università di Innsbruck, ed è stata moderata dal professor Roberto Louvin e dal presidente del Consiglio Marco Viérin.

Proprio alla presenza di quest’ultimo potrebbe essere legata l’assenza di tutti gli unionisti, Antonio Fosson a parte, della Giunta regionale. L’Union Valdôtaine, infatti, non avrebbe gradito il balzo in avanti fatto da Stella Alpina durante il congresso di domenica scorsa, quando nel documento congressuale il movimento centrista si è schierato per il "sì" alla riforma Renzi-Boschi. Contrasti locali a parte, la serata ha avuto un buon riscontro di pubblico, con il salone pieno e una trentina di persone nella sala attigua.

Gli effetti della nuova legge per le regioni autonome non sarebbero tutti immediati, anche se a lungo termine potrebbero essere ingenti. «Riguardo alle competenze, per le regioni come la Valle d’Aosta resta in vigore la situazione della riforma del 2001», spiega Happacer. Stessa cosa varrebbe per la "clausola di supremazia", prevista per tutelare l’unità giuridica ed economica dello Stato e che permetterebbe, su proposta del Governo, di far legiferare la Camera anche nelle materie di competenza della Regione. «Al momento questa misura non si applicherebbe a noi in termini formali – spiega Louvin – non si tratta quindi di una cosa imminente».

«Questa riforma del Titolo V per le regioni autonome è vincolata alla revisione degli Statuti Speciali – continua Louvin – anche se non si conoscono ancora le forme che si utilizzeranno per arrivare ad un "previo accordo" con lo Stato». Happachel però avverte: «Sulle materie di competenza le regioni autonome legiferano in libertà, ma seguendo le leggi dello Stato; se lo Stato però ha competenze maggiori avrà più strumenti per legiferare a sua volta e influenzare indirettamente le autonomie».

Oggi e fino al 16 maggio il gruppo di ricerca Autonomie Speciali Alpine continuerà gli incontri informativi sul territorio valdostano: «Il nostro obiettivo è quello di fornire gli strumenti per la comprensione di questa riforma – spiega Roberto Louvin – al di là dell’opinione favorevole o contraria che ognuno si farà legittimamente». Questa sera l’appuntamento sarà a Pont-Saint-Martin, al centro culturale di Villa Michetti. Domani, 15 maggio, sarà la volta di Morgex, nella biblioteca comprensoriale. Lunedì 16 maggio si chiuderà con Saint-Vincent, nella sala conferenze del municipio. Tutti gli incontri avranno inizio alle 20:30.

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