Ha scelto la strada del patteggiamento Shintaye Tadesse, la 27enne etiope arrestata venerdì dalla Polizia di frontiera al traforo del Monte Bianco, mentre tentava di entrare in Italia usando dei documenti d’identità falsi.
Condotta stamane al Tribunale di Aosta, dinanzi al gup Maurizio D’Abrusco, per l’udienza di convalida del fermo, la giovane donna, udita la richiesta di custodia cautelare avanzata dal Pubblico ministero Pasquale Longarini, ha optato per il rito alternativo. Il giudice le ha quindi inflitto una pena (sospesa) di undici mesi di reclusione. Difesa dall’avvocato Stefano Marchesini, verrà a breve riaccompagnata alla frontiera e dovrà lasciare il Paese.
Shintaye Tadesse era stata controllata dagli agenti mentre viaggiava su un autobus con targa polacca, diretto in Italia. Ai poliziotti aveva esibito un passaporto greco, circostanza che li aveva insospettiti. Dai controlli effettuati era quindi emersa la vera identità della giovane, oltre al fatto che il passaporto era stato rubato in Grecia. La donna era anche in possesso di una carta d’identità italiana, intestata ad un’altra persona, rivelatasi anche questa falsa.

