“Se non mi date 200 mila euro faccio saltare la casa da gioco”. Sono queste le parole che Giovanni Paolo Solidoro, 52 anni di Biella, avrebbe detto a uno degli impiegati del Casinò di Siant-Vincent, mercoledì 14 maggio con una telefonata. Il dipendente capisce che non si tratta di uno scherzo, quindi prende tempo. A quel punto, Solidoro dice che avrebbe mandato uno dei suoi uomini, nel pomeriggio a ritirare il bottino. Avverte il direttore, che chiama immediatamente la polizia. Poi, all’orario concordato arriva il biellese. Ma ad attenderlo, non c’era il direttore della casa da gioco, bensì gli agenti della squadra mobile della questura di Aosta.
Così, per Giovanni Solidoro sono scattate le manette per tentata estorsione. L’uomo, in grosse difficoltà economica, ha poi confessato che il piano era stato ideato con un suo complice, S.G., residente a Cavaglià. Nei giorni scorsi, è stato interrogato in carcere, dal gip Maurizio D’Abrusco, che ha convalidato il fermo. Intanto, le indagini proseguono.