Lasciare i figli a mangiare in mensa costa in Valle d'Aosta meno che in Emilia Romagna, Piemonte e Liguria ma più che nel resto d'Italia. Nella classifica stilata da CittadinanzAttiva sul caro mensa la Valle d'Aosta si posiziona al quarto posto. Sopra la media nazionale per la retta della mensa nella scuola primaria l’Emilia Romagna (1000€ all’anno) , il Piemonte (860€), la Liguria (857€), la Valle d’Aosta (835€), la Basilicata (833€), la Lombardia (820€), la Toscana (799€) e le Marche (785€).
Al di sotto della media nazionale: di poco il FVG (694€) e il Veneto (674€), seguono il Lazio (650€), la Sardegna (626€), la Puglia (616€), il Molise (609€), la Campania (592€), la Sicilia (579€), l’Abruzzo (572€) e ultima la Calabria (517€).
L’indagine sulle tariffe della ristorazione scolastica è stata effettuata su tutti i capoluoghi di provincia, fra settembre e i primi di ottobre 2016. Sono stati rilevati, in particolare, sia per la scuola dell’infanzia che per la primaria e la secondaria di primo grado, il costo medio della refezione scolastica per famiglia tipo composta da tre persone (genitori con un figlio) con reddito lordo annuo pari a 44.200 euro, al quale corrisponde un Isee di 19.900 euro. Per ciascun capoluogo di provincia è stato analizzato il costo del singolo pasto, quello mensile (su 20 pasti) e quello annuale (su 9 mesi).
Si scopre così che la famiglia tipo spende ogni anno 700 euro per pagare la mensa scolastica del proprio figlio: precisamente 728 euro sia per la scuola dell’infanzia che per la primaria. L’Emilia Romagna vanta le tariffe più alte sia per la scuola dell’infanzia che per la primaria, con 1000 euro annui in media, la Calabria la più economica, con poco più di 500 euro all’anno.
"Riteniamo che il servizio di ristorazione scolastica debba essere considerato non più a domanda individuale, facoltativo ed extrascolastico, ma rientrare nei livelli essenziali delle prestazioni" sottolinea in una nota l'Associazione "In attesa di questo ambizioso obiettivo, chiediamo ch tutte le scuole siano dotate di apposite sale mensa, nel rispetto dei parametri essenziali che la normativa prevede in termini di dimensioni, luminosità, igiene, uscite di sicurezza; tutti i Comuni rendano accessibili e facilmente reperibili, anche online, tutte le informazioni relative alla ristorazione scolastica: tariffe, menù, Capitolati di appalto; siano uniformate le tariffe per aree territoriali del Paese (Nord, Centro, Sud ed isole); siano istituite ovunque le Commissioni Mensa, dotandole di adeguate strumenti di controllo, coinvolgendole in fase di Bando e definizione del Capitolato di appalto e, a livello nazionale, prevedendo la partecipazione delle Reti di Commissioni mensa nella stesura delle Linee guida per la ristorazione nazionale".
La richiesta ai Ministeri è, infine, di emanare Linee guida sulla questione del pasto da casa, "con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, così come Comuni e scuole devono implementare, con la partecipazione dei genitori e delle Commissioni mensa, per trovare soluzioni organizzative adeguate e rispondenti alle esigenze specifiche".