Ravioli alla zucca e amaretti

Una ricetta dalle origini millenarie per gustarsi i prodotti del territorio
Le ricette di Romuald

Alcuni storici attribuiscono le origini del raviolo ad Apicio, un cuoco del tempo dei romani. Si trovano diverse tracce nella letteratura gastronomica medievale italiana e da allora ben poco è cambiato nella preparazione di questi deliziosi manicaretti. 

I ravioli alla zucca hanno origini tra bassa Lombardia ed Emilia Romagna, dove vengono preparati con amaretti e alcuni con la mostarda. La versione che voglio proporvi è quella con gli amaretti.

Tempo di preparazione 50 minuti (zucca) + 1 h per impasto e farcitura + alcuni minuti di cottura

Ingredienti per 4 persone

Per la pasta:

270 gr di farina di grano duro
75 ml di acqua tiepida
1 uovo
1/2 cucchiaio di sale fino

Per il ripieno:

320 gr ca di zucca (pesarla una volta privata dei semi)
80 gr di amaretti
70 gr di parmigiano grattugiato
q.b. noce moscata
1 pizzico di sale

Condimento:

100 gr di burro
100 gr di parmigiano grattugiato
q.b. di caffè macinato

 

Procedimento

Farcia:

Tagliare a spicchi la zucca e con l’aiuto di un cucchiaio da minestra eliminare i semi. Adagiare la zucca in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti.

Terminata la cottura, sempre con l’aiuto di un cucchiaio separare la polpa della zucca dalla buccia e passarla con un passa verdure (si può fare anche con un forchetta, è molto più lunga).

Aggiungere alla polpa di zucca gli amaretti ben sbriciolati, il parmigiano grattugiato, la noce moscata e un pizzico di sale e mescolare accuratamente gli ingredienti con una forchetta.

 

Pasta:

Volendo essere super puristi della pasta fresca bisognerebbe impastare a mano, non avendo molto tempo a disposizione mi faccio aiutare dalla mia fida aiutante planetaria.

Versare la farina di grano dura setacciata e fare un piccolo “cratere” dove aggiungere 1 uovo (a temperatura ambiente), 75ml di acqua tiepida e mezzo cucchiaino di sale fino.

Impastare fino ad ottenere una palla elastica di buona consistenza. Arrivato a questo punto tiro fuori l’impasto della planetaria e lo massaggio 2/3 minuti sulla spianatoia con un po’ di farina.

Lasciare riposare 15 minuti ben coperto, in questo modo l’impasto risulterà più facile da lavorare.

A questo punto entra in gioco la “nonna papera” (quel curioso attrezzo tutto cromato che si trova in tutte le cucine italiane e che serve a tirare la pasta). Prendere un pezzo dall’impasto e iniziarlo a passare nella macchinetta, è fondamentale lavorarla un paio di volte allo spessore massimo prima di scendere con lo spessore (in genere mi fermo al livello 2).

Una volta tirata la pasta, stenderla sulla spianatoia e con un coltello tagliarla in due strisce nel senso longitudinale e su ognuna di essa mettere un piccola noce di impasto (si può fare con un cucchiaino oppure con un pratico “sac à poche”).

Fare attenzione a non mettere troppo ripieno, ogni striscia di pasta va richiusa su sè stessa e poi tagliata in piccoli ravioli.

Se preparati in anticipo possono essere messi ad asciugare coperti con un canovaccio pulito, se fatti in abbondanza possono anche essere congelati e consumati qualche settimana dopo.

 

Cottura e condimento:

I ravioli di pasta fresca cuociono in pochi minuti, la regola è sempre la stessa: devono galleggiare e in acqua deve esserci la classica schiumetta.

Mentre si buttano a cucinare i ravioli mettere in un salta pasta (o padella molto ampia) il burro, quando sarà sciolto aggiungere il parmigiano e un poì di acqua di cottura e amalgamare a dovere.

Versare i ravioli nella padella e saltarli con la salsa di burro e parmigiano, dopo averli impiattati versarvi sopra un pizzico di caffé in polvere, servirà a dare una nota di contrasto al condimento ed al ripieno dei ravioli.

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