“L’incapacità dell’azienda di mantenere gli introiti non deve ricadere sempre sui lavoratori”

I sindacati, ora riuniti in assemblea con i delegati e che già oggi potrebbero incontrare i lavoratori, hanno rispedito al momento al mittente la comunicazione dei 260 esuberi arrivata dal vice direttore Silvestri e dall'Amministratore unico Lorenzo Sommo
riunione fra sindacati a azienda  - Foto Cgil
Economia

Arriverà domani la notifica ufficiale dell'apertura della procedura di licenziamento collettivo per 264 dipendenti della Casa da gioco di Saint-Vincent. L'obiettivo, come annunciato questa mattina dai vertici dell'azienda ai sindacati, è di arrivare ad un abbattimento dei costi per 15 milioni di euro. 

I sindacati, ora riuniti in assemblea con i delegati (Nda non ha preso parte l'Ugl) e che già oggi potrebbero incontrare i lavoratori, hanno rispedito al mittente la comunicazione arrivata dal vice direttore Silvestri e dall'Amministratore unico Lorenzo Sommo. 

"I lavoratori hanno già fatto la loro parte – sottolinea Vilma Gaillard della Cgil – L'aumento del costo del lavoro è già stato abbattuto in questi anni per le procedure fatte in passato, per i prepensionamenti a valere sulla legge Fornero e ancora per l'abbattimento di una quota parte della stipendio. Noi diciamo che l'incapacità dell'azienda di mantenere gli introiti non deve ricadere sempre sui lavoratori. La proprietà si deve assumere le proprie responsabilità". Gaillard ricorda, quindi, come il problema della Casa da gioco sia da ricercare nell'"indebitamento che si porta dietro e che ha fatto venire meno da parte delle banche alcune aperture di credito. E' stata fatta una riorganizzazione cieca, fin dal 2006 come Cgil abbiamo detto che un simile investimento era poco consono alle prospettive di mercato".

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