Centoz: “parole di Bindi un po’ improvvide”, ma apre ad una Commissione comunale di controllo

“Che tutte persone le riconducibili alla Calabria siano etichettate come 'ndranghetisti – spiega Centoz in risposta ad Andrione – non è stata una dichiarazione felice". E aggiunge: "Disponibile a valutare se sia necessario istituire una Commissione".
L'ex Sindaco di Aosta Fulvio Centoz
Politica

Una “equazione non azzeccata”, delle “dichiarazioni un po' improvvide”. Così il Sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, ha commentato le parole espresse dalla Presidente della Commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi questa mattina durante il Consiglio comunale.

Il Primo cittadino del Capoluogo getta acqua sul fuoco delle polemiche rispondendo ad un Question time del consigliere del Gruppo Misto di minoranza Étienne Andrione che chiedeva: “Bindi ha parlato di una 'Pax valdôtaine' che nasconde qualcosa che di pacifico non ha molto: infiltrazioni, rischi di voto di scambio e negli appalti pubblici. L'amministrazione non si è mai resa proattiva, e nulla ha fatto per rispondere a questa sfida drammatica, anzi il Consiglio ha bocciato diverse iniziative. Cosa intende fare il Comune?”.

“Che tutte persone le riconducibili alla Calabria siano etichettate come 'ndranghetisti – spiega Centoz – non è stata una dichiarazione felice. Il Comune ha aderito alla Cuc e alla Sua, quindi non siamo noi a trattare gli appalti direttamente ma c'è un gestore e l'autorità anticorruzione. Abbiamo poi effettuato una turnazione rilevante dei dirigenti, aspetto che aiuta molto”.

Sull'opportunità di istituire un “osservatorio comunale” dedicato, Centoz apre: “È un elemento su cui il Consiglio deve interrogarsi e fare delle valutazioni. Sono disponibile a fare delle riunioni per valutare insieme se sia necessario istituire una Commissione apposita e che composizione e funzione debba avere, anche per per evitare che diventi un 'appesantimento' o che sia utilizzata in maniera impropria”.

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