Sospensione delle Adaptations, Cgil: “passo ancora incompleto e insufficiente”

Soddisfatto per l'annuncio di sospensione della sperimentazione, il sindacato vuole però chiarezza: "un passo in cui non è ancora chiara la direzione di marcia”. E chiede all'amministrazione di "trarre un reale bilancio di questa esperienza”.
CGIL
Società

Un passo indietro visto con favore, ma non ancora sufficiente, soprattutto perché non è chiara la nuova, ipotetica direzione. A scriverlo in una nota la Flc Cgil, ed il riferimento è all’annuncio di voler sospendere la sperimentazione delle “Adaptations” fatto dalla Assessora regionale all’Istruzione Emily Rini.

“La Flc Cgil – scrive il sindacato in una nota – aveva segnalato rilevanti problemi di metodo, a partire da un limitato coinvolgimento degli insegnanti e del mondo della scuola, la rigidità dei percorsi proposti, la necessità di sviluppare la necessaria formazione nel corpo docente (con i relativi tempi ed una valutazione dei costi), la questione dei carichi di lavoro e della loro ridistribuzione, la velocità e le forzature previste nel suo progetto di implementazione”. Oltre a questo la Cgil punta il dito anche contro il “combinato disposto con altri provvedimenti, come la scelta di limitare il potenziamento alle superiori” e quella di ridurre l’insegnamento tecnico e le compresenze nelle scuole medie.

“Finalmente – prosegue la nota – visto il moltiplicarsi dei campanelli di allarme, l’Amministrazione ha deciso un passo. Ha registrato, dopo tanto tempo, le volontà espresse da tanta parte del mondo della scuola: organizzazioni sindacali, assemblee di lavoratori e lavoratrici della scuola, collegi docenti di diverse istituzioni scolastiche. Lo riteniamo però un passo ancora incompleto e insufficiente. E soprattutto, un passo in cui non è ancora chiara la direzione di marcia”.

È necessario, scrivono ancora dal Direttivo Flc Cgil “sospendere la sperimentazione per il 2018/2019 e, con i tempi adeguati che sono necessari, trarre un reale bilancio di questa esperienza” e che “ l’Amministrazione definisca un piano, in cui siano chiaramente indicati tempi e modalità di questo percorso di valutazione e ripensamento, con cui ci si possa confrontare come organizzazioni sindacali e come collegi docenti, e che sia quindi valutato anche dal Consiglio Scolastico Regionale".

 

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