La maggioranza fa quadrato intorno all’Assessore Rini: rifiutata l’iscrizione di una risoluzione

Dopo il question time di ieri mattina, è stata respinta l'iscrizione di una risoluzione che impegnava il Governo a sospendere le deleghe a Rini "in attesa di chiarimenti sulla vicenda". 
Conferenza stampa minoranza
Politica

La maggioranza regionale torna a quadrato intorno a Emily Rini, respingendo il nuovo attacco arrivato dai banchi della minoranza all'Assessore regionale alla Cultura. 
Dopo il question time di ieri mattina, è stata respinta l'iscrizione di una risoluzione che impegnava il Governo a sospendere le deleghe a Rini "in attesa di chiarimenti sulla vicenda".

"Il nostro era un atto politico, difficile capire perché si respinge una discussione politica" spiega poco dopo in una conferenza stampa, Elso Gerandin. "Non si può definire questa situazione come privata, non è un gossip ma una vicenda pubblica di cui la magistratura si sta occupando" aggiunge Antonio Fosson invitando, quindi, l'Assessore Rini alle dimissioni. 

Pierluigi Marquis tira in ballo anche la bocciatura della mozione che chiedeva l'istituzione di una commissione speciale sulle partecipate e la staffetta alla Presidenza del Consiglio regionale, annunciata da Perron ma smentita da Andrea Rosset. "La maggioranza è arroccata nel fortino – scandisce l'ex Presidente – è in stato confusionale, naviga a vista senza una direttrice e questo non fa bene alla Valle d’Aosta". 

"Oggi si è tentato di banalizzare quanto sta succedendo in altri palazzi" dice Andrea Padovani. Da Roberto Cognetta arriva invece una proposta: "Acquistiamo il 55% del Caseificio valdostano, facciamola diventare una partecipata, così diamo chiarezza ai valdostani".

A motivare la bocciatura in aula era stato l'Assessore regionale al Turismo, Aurelio Marguerettaz. "Quando ci si appresta a presentare le risoluzioni, ci si attiene alle disposizioni. Si può chiedere una sospensione per la riunione dei capigruppo. Non lo avete fatto. Peraltro, lo rilevo con molta pacatezza, tentate anche di sovvertire le regole" ha sottolineato Marguerettaz. "Con una risoluzione, di fatto, avanzate una mozione di sfiducia. Quello, però, è uno strumento codificato".

L'Assessore ha poi ribadito che la questione attiene "alla vita privata. Da questo punto di vista, insistere, con tutta la pacatezza, non vi fa fare una bella figura. Andare a speculare sulle vicende personali delle persone, vi porta sulla cattiva strada".

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