A Charvensod la minoranza abbandona il Consiglio comunale e minaccia di farlo anche in futuro

I quattro consiglieri di "'Espace – Spazio Charvensod' abbandonano l'aula dopo la lettura di una nota in cui accusano continui attacchi personali. La maggioranza risponde "grave atteggiamento di irresponsabilità" e rispedisce al mittente le accuse.
Il rifugio Arbolle
Politica
Non sono mai state forse mai tanto lontane due fazioni in un Consiglio comunale quanto quelle della maggioranza e della minoranza nel Consiglio comunale di Charvensod. Nell’ultima seduta del 1° ottobre, infatti, l’intero gruppo consiliare di opposizione “Espace – Spazio Charvensod” è uscito dall’aula dopo aver letto una nota, riferita all’andamento dei lavori nel Consiglio comunale del 12 ottobre, nella quale si evidenziano attacchi personali ricevuti da alcuni componenti della Giunta comunale, oltre ad un atteggiamento che tenderebbe a travisare ogni apporto al dibattito considerandolo quasi inutile.
La nota in questione, letta dal capogruppo della minoranza Marco Marcoz, ha così anticipato l’uscita dei quattro consiglieri: “Ci siamo chiesti tante volte a cosa serva la nostra presenza in consiglio, visto che ogni nostro intervento viene travisato, che non esistono più organi che possano tutelare le nostre ragioni, e che, comunque sia, la maggioranza va dritta per la sua strada – si legge nella nota – “L’impossibilità di continuare a lavorare in un simile clima dove ogni volta che facciamo interventi si arriva allo scontro personale – continua la nota –  oltre al fatto che “quando cerchiamo di partecipare attivamente al dibattito, veniamo sempre bocciati o neanche presi in considerazione, per poi essere accusati di non essere propositivi” sono i motivi per i quali “vista l’assoluta inutilità del nostro ruolo all’interno del dibattito consiliare, abbiamo deciso di farci da parte per non creare ulteriori situazioni al limite del buon senso” .

Da una parte, dunque, l’opposizione accusa i continui attacchi ai propri rappresentanti, dall’altra la maggioranza ribatte sottolineando la sterilità ed il pregiudizio in ogni azione della gruppo di minoranza. Sta di fatto che l’Assemblea è rimasta impoverita, orfana di quell’azione democratica garantita dal dialogo e dalla concertazione di più entità. Da parte sua il capogruppo di “Espace – Spazio Charvensod”, Marcoz sottolinea che è stata una decisione sofferta e non sarà circoscritta al solo Consiglio di inizio ottobre, ma che, se le cose non cambieranno, "sarà la condotta della minoranza in questa seconda parte di legislatura".

Nella replica della maggioranza, contenuta in una nota a firma del sindaco Ennio Subet, la stessa si difende affermando che "mai nessun rappresentante di maggioranza si è permesso di “scaricare insulti” nei fronti dell’opposizione". Nel sottolineare il coinvolgimento della minoranza della stesura del documento relativo all’acquisizione del rifugio Arbolle, questione che ha scatenato la bagarre, la maggioranza rigetta ogni accusa “gratuitamente espressa” e considera l’uscita dal consiglio della minoranza “un grave atteggiamento di irresponsabilità soprattutto nei confronti di coloro che con il voto li hanno delegati alla rappresentanza in seno al Consiglio comunale”. E il gruppo consiliare di maggioranza rincara la dose aggiungendo: “un maggior rispetto ai ruoli…non può venire meno per assecondare ambizioni di una gruppo di persone che, dall’inizio della legislatura, non si è mai proposto attivamente, con idee concrete e realizzabili, e che nessun valore aggiunto ha dato all’operato dell’Amministrazione comunale di Charvensod”.

A scatenare la bagarre che ha portato il gruppo consiliare di opposizione a tale scelta è stata la seduta del 12 settembre 2008, quanto un consigliere di minoranza ha evidenziato che la delibera per l’acquisizione da parte del comune del rifugio Arbolle, “presentava alcune imprecisioni nel testo, non riportando correttamente quanto scritto dal dott. Commercialista Ferré nella sua relazione, e falsando di conseguenza l’intero contenuto della deliberazione stessa”. Di qui i toni accesi di una discussione che hanno determinato quanto avvenuto mercoledì 1° ottobre in Consiglio comunale a Charvensod. 

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