Nonostante sia uno degli autunni più miti mai registrati, la natura cerca di mantenere le proprie abitudini. I Larici sono completamente arancioni, quasi hanno perso tutti i propri aghetti; i torrenti di alta quota iniziano a trasformarsi in sculture di ghiaccio; le marmotte sono ormai in letargo da più di un mese. Tutto è pronto, in silenzio, con una consapevolezza innata, che di qui a poco la bianca neve arriverà a coprire tutto ed inizierà il lungo inverno. Almeno questa è la speranza di tutti noi!
E’ questo il periodo in cui le femmine di camoscio vanno in estro. E’ questo il periodo in cui questi magnifici animali delle Alpi sfoggiano il loro manto invernale scuro per diventare i Re indiscussi del mondo verticale. Inizia il periodo degli amori dei Camosci!
Abbiamo la fortuna di abitare a due passi dalle valli del Parco Nazionale del Gran Paradiso e abbiamo l’imbarazzo della scelta per dove decidere di andare a vedere questo spettacolo! Uno dei luoghi più facili da raggiungere è Pont di Valsavarenche. Da qui volendo, lasciata l’auto nel grande piazzale, aguzzando un po’ la vista possiamo assistere sulle pareti laterali alla valle a questi inseguimenti, che per la maggior parte delle volte consistono in vere e proprie prove di forza. I maschi territoriali difendono la propria area tutto l’anno, ma in questo periodo particolare cercano di scacciare qualsiasi intruso decida di passare da casa loro. E’ così che iniziano questi incredibili combattimenti verticali dove i duellanti si rincorrono su qualsiasi terreno a velocità impressionanti, superando dislivelli in pochi secondi, senza cadere mai! Se si ha la fortuna di assistere a queste scene si rimane con il fiato sospeso. E’ come se la gravità smettesse di esistere per un attimo sotto gli zoccoli di questi magnifici ungulati.
Prendendo la strada poderale per l’alpeggio delle Meyes, si cammina esattamente dove questi combattimenti hanno luogo. Bisogna fare molta attenzione nella prima parte di sentiero perché la strada è stata tagliata nella roccia e sopra di noi abbiamo decine di metri di parete verticale. I Camosci, o gli altri abitanti della montagna, non badano a noi, e spesso fanno cadere accidentalmente sassi e rocce. Bisogna quindi ricordarsi di camminare con un occhio che guarda in alto e l’altro che guarda dove mettiamo i piedi. La passeggiata è facilissima con una pendenza molto lieve. In un attimo ci si alza di quota, e spesso si arriva dove il caldo sole riscalda le pareti e il nostro corpo. In circa 30 minuti arriviamo ad una prima galleria scavata nella montagna. Questa è la famosa strada che doveva collegare il Piemonte alla Valle d’Aosta passando dai Piani del Nivolet, ma grazie alla forza e alle lotte del Parco nel primo dopoguerra, questa opera non fu mai conclusa, lasciando intatto uno dei luoghi più belli di tutte le Alpi. Dopo un centinaio di metri si esce dalla galleria e subito si apre sulla nostra destra un paesaggio spettacolare con la cima del Gran Paradiso e i suoi ghiacciai a farla da padrona su tutta la testata del fondovalle della selvaggia Valsavarenche.
Ci si rende conto che stiamo vedendo una minima parte di questa magnifica valle, e subito la mente parte sognando tutte le mete che questo luogo magico, di natura “100% protetta”, può regalarci. La strada continua, in ombra, per un'altra ventina di minuti prima di trasformarsi in sentiero e salire un versante completamente fuori dal bosco. Questo è un tratto delicato dove bisogna saper valutare cosa fare. A seconda delle condizioni del terreno e dell’attrezzatura a disposizione ci si può fermare o continuare per un'altra ventina di minuti per arrivare all’Alpe di Meyes di sotto: un antico alpeggio in pietra e legno posato su un pianoro fantastico, a picco sulla Valsavaranche, ai piedi di una parete di roccia dove i combattimenti verticali dei nostri amici camosci hanno spesso il loro epilogo.
Date previste: Su richiesta
Dislivello: 327 m
Quota di partenza: 1957 m
Quota di arrivo: 2286 m
Info e prenotazioni
344 293 4602 info@percorsialpini.com