Valanga travolge uno scialpinista, ma i “pisteurs” di Gressoney lo vedono dagli impianti: è salvo

L'uomo, 32 anni, valdostano, era sotto il Col Ranzola, a circa 2.000 metri di altitudine. La massa staccatasi verso le 16 di oggi, domenica 4 marzo, lo ha semisepolto, lasciando fuori un braccio e la testa. Intervenuto il SAV con l'elicottero.
L'AW139 dell'elisoccorso valdostano in una missione in quota.
Cronaca

Lo hanno visto i “pisteurs secouristes” in servizio alla stazione di arrivo degli impianti di Weissmatten, mentre verso le 16 di oggi, domenica 4 marzo, veniva travolto da una valanga staccatasi subito sotto il versante di Gressoney del Col Ranzola, a circa 2.000 metri di altitudine. E' stata la fortuna di uno scialpinista valdostano di 32 anni: stava affrontando da solo l'escursione in cui era impegnato e, se non ci fossero stati quegli occhi più a valle, rapidi nel chiedere aiuto, probabilmente sarebbe stato impossibile, per lui, riuscire a dare l'allarme.

La neve lo ha sepolto quasi completamente, lasciando fuori solo un braccio e la testa, fatto che – oltre a non ostruire le vie aeree della vittima – ha permesso a tecnici e guide del Soccorso Alpino Valdostano, giunti sul posto in elicottero, di localizzarlo ancora più velocemente. Le operazioni di estrazione hanno comunque richiesto quasi mezz'ora: la massa nevosa caduta non era indifferente. Una volta completato il recupero, l'uomo è stato portato al Pronto Soccorso del “Parini”, dov'è in fase diagnostica. Le sue condizioni non sembrano destare preoccupazione nei medici.

Sulle cause dell'accaduto, il direttore del Soccorso Alpino Valdostano, Adriano Favre, a livello di prima ipotesi rileva come “le condizioni meteo, fino ad oggi, sono state piuttosto sicure riguardo al rischio valanghe, ed anche stamattina erano tali, ma a metà giornata, più o meno dal primo pomeriggio, si è registrata una variazione, con un rialzo termico, che può aver causato instabilità del manto”.

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