Era accusato di rapina, estorsione e maltrattamenti nei confronti dei genitori. Accuse per le quali, F.M, 21enne aostano, era stato arrestato dalla Squadra Mobile della Questura nello scorso novembre, quando i genitori avevano trovato la forza di rivolgersi al pronto intervento per un’aggressione, probabilmente l’ennesima. Oggi, venerdì 9 marzo, il ragazzo, tossicodipendente e che si trova in comunità, ha patteggiato un anno e sei mesi di reclusione, dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Aosta, Marco Tornatore.
In aula, è intervenuto il padre, testimoniando che, quella sera, prima dell’intervento dei poliziotti, il giovane “non mi ha preso i soldi con violenza”. Parole che hanno condotto il pubblico ministero Luca Ceccanti a modificare le imputazioni a carico del ventunenne, confermando solo quella di maltrattamenti. L’imputato era assistito dall’avvocato Federico Fornoni.
F.M., con precedenti legati agli stupefacenti e già destinatario di un avviso orale del Questore, era stato fermato nella notte tra il 15 e il 16 novembre 2017. Nell’episodio segnalato dai genitori alla Squadra Volante, li aveva aggrediti, per impossessarsi della loro auto. Secondo le forze dell’ordine, il ragazzo aveva “in un primo momento minacciato la madre e, su successivamente il padre, tentando di investirlo e dandosi alla fuga”. Dopodiché, nella notte “si è presentato nuovamente presso l’abitazione” e “con varie minacce ha richiesto ulteriore denaro” per ridare loro la macchina. La Mobile si era messa a quel punto sulle sue tracce, individuandolo poco dopo e portandolo in cella a Brissogne.
