Usl, CittadinanzAttiva: la nomina di Nebiolo a Direttore generale: “scelta amministrativa azzardata”

"A nostro avviso - scrive in una nota Giovan Battista De Gattis - sarebbe opportuno nominare al più presto un commissario straordinario che governi l'Azienda fino alla nomina del nuovo direttore generale".
Giovan Battista De Gattis
Politica, Società

“Nel 2014 l'opposizione (oggi maggioranza) utilizzò un parere, non vincolante, dell'Autorità Nazionale Anticorruzione per ‘silurare’ il dott. Lorenzo Ardissone, manager che nei fatti aveva dimostrato di essere attento alle critiche/suggerimenti sia dei cittadini sia dei dipendenti. Nel 2017 venne nominato direttore generale il Dott. Igor Rubbo con provvedimenti, scrivono i giudici del TAR, ‘affetti dai vizi di eccesso di potere e violazione di legge per difetto di motivazione e di violazione dei principi di trasparenza ed imparzialità’, risultando dunque “illegittimi e da annullare”. In altre parole gli stessi politici che nel 2014 evidenziarono la pagliuzza nell'occhio dell'altro, nel 2017 non riuscirono a vedere la trave nel proprio”.

Così Giovan Battista De Gattis, CittadinazAttiva, commenta la nomina di Igor Rubbo a Direttore Generale dell’Usl annullata dal Tar mercoledì 14 febbraio, e aggiunge: “Intanto i cittadini aspettano risposte sulla riorganizzazione dei servizi sanitari e di sapere se vi siano o meno le coperture finanziarie per il Sistema sanitario regionale; mentre i dipendenti dell'AUSL assistono impotenti al valzer di poltrone della Direzione Strategica che dovrebbe svolgere compiti di pianificazione, controllo direzionale, negoziazione e controllo dei budget”.

Peggio del “buco”, stando a De Gattis, c’è però la “toppa”: “Assegnare il ruolo di direttore generale pro-tempore al Dott. Nebbiolo, già direttore sanitario nominato dal Dott. Rubbo, ci sembra una scelta amministrativa azzardata: a nostro avviso sarebbe opportuno nominare al più presto un commissario straordinario che governi l'Azienda fino alla nomina del nuovo direttore generale che deve scaturire dai lavori di una commissione regionale composta da esperti, indicati da qualificate istituzioni scientifiche indipendenti ed uno designato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali”.

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