Per ben due volte non riesce a terminare l’intervento, resta un mistero la candidatura di Contoz

Il consigliere indipendente Uv è stato sicuramente uno dei protagonisti dell’ultima adunanza di questa XIV legislatura, che a parte qualche attacco personale fra i soliti rivali, non ha riservato i fuochi d’artificio dei pronostici della vigilia.
Paolo Contoz
Politica

Resta per il momento un mistero la candidatura di Paolo Contoz alle prossime elezioni regionali.

Il consigliere indipendente Uv è stato sicuramente uno dei protagonisti dell’ultima adunanza di questa XIV legislatura, che a parte qualche attacco personale fra i soliti rivali, non ha riservato i fuochi d’artificio dei pronostici della vigilia. La questione dell’insindacabilità alla fine non è arrivata in aula mentre la variazione di bilancio è passata indenne anche al voto segreto.

Ci ha pensato, quindi, Paolo Contoz, entrato in Consiglio regionale dopo la sospensione di Marco Viérin per la legge Severino, a mettere un po’ di sale ad una seduta che altrimenti sarebbe risultata insipida. Il consigliere Uv per ben due volte ha cercato di portare a termine un lungo intervento, senza però riuscirvi, scatenando l’ilarità dell’aula.

Il primo tentativo, non andato in porto, è scattato questa mattina in occasione della presa d’atto delle dimissioni dalla carica di consigliere di Marco Viérin. Qui Contoz ha  perso il filo del discorso, dopo aver confuso l’ordine dei fogli che contenevano le dichiarazioni. Nel tentativo di ritrovarlo, fra una pausa e un’altra, gli sono scappate a microfono aperto, alcune parolacce e bestemmie. Prontamente poi redarguito dal consigliere di Pnv, Antonio Fosson.

Nel pomeriggio il secondo round. Questa volta a interrompere il consigliere è stato il Presidente del Consiglio regionale, Joel Farcoz che gli ha tolto la parola per aver abbondantemente sforato i tempi dell'intervento. Contoz non è riuscito, quindi, a sciogliere i tanti dubbi che lui stesso ha sollevato con le sue dichiarazioni circa la sua candidatura.

Come quando esordendo ha spiegato che è “’l'ultima opportunità che ho di parlare al popolo valdostano da quest’aula” o ancora che “è troppo complicato fare il consigliere perché ci vuole un avvocato per consigliarti su cosa fare” ma sopratutto “il sequestro dei conti correnti dei consiglieri mi ha fatto passare la voglia di fare politica, i miei sogni sono morti”.

A parte il suo futuro politico, Contoz ha riservato critiche a Stella Alpina “da cui sono uscito sbattendo la porta” ma anche all’Uv “a cui sono rimasto fedele nonostante tutto”. In particolare il consigliere ha spiegato di aver dovuto rinunciare “a presentare in più di un’occasione le mie posizioni su temi diversi come il limite dei mandati, la riduzione del numero consiglieri regionali, la proposta di permettere ai valdostani di entrare a giocare al Casinò vista la grave crisi, la possibilità di prevedere un regolamento per permettere al consiglio di svolgere il lavoro a 35 consiglieri e non a 34 come successo in questa legislatura e un regolamento che impedisse di candidarsi a coloro che hanno pendenze con la giustizia o con i loro fornitori. Proposte che mi sono state bocciate dal gruppo perché giudicate populiste e invece sono risultate vincenti per il M5S che ha portato a Roma una deputata”. Sulla legge elettorale Contoz ha ricordato di aver sostenuto invece la preferenza unica.

“Siamo arrivati alla fine della legislatura ed ero pronto a candidarmi e pensavo di esser rieletto perché la gente mi vede come un politico diverso, l’Uv mi ha anche garantito un posto in lista…”. Per conoscere la fine dell'intervento di Contoz non resta che aspettare la convocazione di una conferenza stampa, da lui stesso annunciata, prima di esser zittito.

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