1.016 casi trattati nel 2017, 974 dei quali definiti nell'anno, ed un incremento del 23% rispetto al 2016. Dal 2012, ovvero dal primo mandato di Enrico Formento Dojot le cifre parlano del 125% di casi trattati in più. Questi i numeri snocciolati dall'Ufficio del Difensore civico della Valle d'Aosta relativi allo scorso anno.
Un incremento costante e, spiega Formento Dojot, positivo: “È un motivo di soddisfazione, dimostra che i cittadini conoscono sempre di più l'ufficio e ne apprezzano l'attività di consulenza che il Difensore civico approfondisce”.
Crescita non solo nel numero complessivo dei casi, ma anche nei vari compartimenti che l'Uffico tratta, a partire dai 303 casi del settore dell'organizzazione, che si concentra sui problemi del lavoro-dipendente degli Enti pubblici: “Sono molte le problematiche dovute ai disagi che creano le poche opportunità lavorative – ha spiegato ancora Formento Dojot –, che rappresentano la prima fonte di reddito delle persone. La 'luce in fondo al tunnel' dalla crisi si vede, ma c'è una particolarità inquietante: la ripresa c'è ma non si ripercuote sull'occupazione, soprattutto quella stabile cui eravamo abituati. I giovani non hanno garanzie per il futuro”.
Tra gli altri ambiti di intervento del Difensore Civico nel 2017 spiccano il settore dell'ordinamento (291 casi), che si occupa dei tributi, i servizi pubblici e le sanzioni amministrative; quelli legati legati all'assetto del territorio (45 casi) e l'istruzione, cultura e formazione professionale (42 casi).
Riguardo al territorio, uno degli obiettivi di Formento Dojot al suo insediamento sta diventando realtà: “Ormai quasi tutti i comuni valdostani e tutte le Unités si sono convenzionati con l'Ufficio del Difensore civico – spiega – ed ora quasi tutti cittadini hanno una tutela. L'ultimo comune mancante, Courmayeur, sta completando le pratiche e a breve tutti gli enti locali dovrebbero essere convenzionati. Un bel risultato, visto che all'inizio del mio incarico il numero dei comuni era fermo a 57”.
In conclusione della sua relazione, il Difensore civico lancia un richiamo alla responsabilità, soprattutto sulla materia tributaria: “Gli enti devono comunicare bene i propri risultati. Pagare tasse non piace a nessuno, ma piace ancora meno quando non si capisce dove quel prelievo dalle tasche dei cittadini vada a finire. La gente chiede come fare a pagare le tasse, e dimostra senso di responsabilità. Responsabilità che è il futuro: bisogna pretenderla dalla pubblica amministrazione e da chi governa, ma anche dal basso, dalle scelte di tutti i giorni del cittadino che deve capire che le scelte che fa riguardano l'intera comunità”.