Appropriazioni di denaro, il pm chiede di processare l’ex direttrice delle poste di Valpelline

Vincenza Lei, 34 anni, era stata arrestata dai Carabinieri lo scorso 4 dicembre, dopo l’osservazione protratta attraverso di un sistema di telecamere all’interno dell’ufficio postale di Valpelline. Le vengono contestati oltre quindici episodi.
Direttrice delle poste di Doues arrestata
Cronaca

Peculato è l’accusa per cui la Procura ha chiesto di processare Vincenza Lei, 34 anni, ex direttrice dell’ufficio postale di Doues, arrestata lo scorso 4 dicembre dai Carabinieri. Il pubblico ministero Luca Ceccanti, titolare del fascicolo, ha inoltrato di recente all’ufficio del Gip l’istanza di rinvio a giudizio della donna, a carico della quale i militari avevano accertato una serie di appropriazioni di denaro, effettuate nell’ambito dell’attività di sportello.

All’indomani del fermo, effettuato dopo l’osservazione protratta della funzionaria attraverso un sistema di telecamere all’interno dell’ufficio di cui era responsabile (installato con il supporto di Poste Italiane), gli uomini dell’Arma avevano parlato di quindici casi appurati, cui si sono aggiunti altri episodi emersi nella fase delle indagini, per un totale di qualche centinaio di euro.

Il comandante della Compagnia di Aosta, il capitano Danilo D’Angelo, si era espresso in termini di “condotta ripetuta, abitudinaria”. “Dai prelievi e dalle operazioni di sportello prendeva ripetutamente dai 20 ai 50 euro a persona, – aveva sottolineato l’ufficiale – soprattutto anziani, che fornivano anche il proprio 'pin'”, perché si trattava di una figura "vicina alla gente di cui utenti si fidavano".

Le indagini erano partite da un “chiacchiericcio da bar” sugli ammanchi, per sfociare nell’arresto in flagranza di reato. Sulle accuse mosse alla donna, l’avvocato Massimiliano Sciulli, difensore assieme al collega Jacques Fosson, in sede di convalida dell’arresto aveva sostenuto non sussistere “il peculato nella sua materialità oggettiva e soggettiva. Alla peggio, si è trattato di un errore di conteggio del denaro, tant’è che nel tempo, in caso di contestazioni degli utenti, la mia cliente ha sempre reso a priori quanto segnalato”.

All’esito dell’udienza, il Gip aveva stabilito, per Vincenza Lei, l’interdizione per sei mesi dallo svolgimento di pubblico servizio, disponendo inoltre la misura cautelare dell’obbligo di firma. E’ ora attesa la fissazione della data dell’udienza preliminare.

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