Da Alessandria ad Aosta in 63 anni: cartolina spedita nel 1955 recapitata la scorsa settimana

A riceverla, da un’amica di gioventù, la signora Marie Griseri di Aosta, oggi ultraottantenne. Se l’è trovata nella buca delle lettere venerdì scorso, 8 giugno. Il timbro di spedizione è del 14 settembre 1955.
La cartolina ricevuta dalla signora Griseri.
Società

Se l’è trovata nella buca delle lettere venerdì scorso, 8 giugno. Subito, la signora Marie Griseri di Aosta non ha capito chi potesse averle mandato una cartolina raffigurante la foto in bianco e nero di un palazzo municipale, con uno stringato “Cari saluti” come testo. Poi, guardandola bene, i ricordi sono riaffiorati nitidi, rimandando a sessantatré anni prima.

Proprio così, quel cartoncino, imbucato a Bergamasco (comune della provincia di Alessandria che oggi conta 732 abitanti), firmato semplicemente “Giuse” ed indirizzato alle “Case Fresia” (nel quartiere Cogne), è stato spedito nel 1955. Anzi, per essere precisi, come indica il timbro apposto sul francobollo da 10 lire all’ufficio di partenza, il 14 settembre 1955.

Dove sia rimasto fino al recapito della scorsa settimana, non si sa. Forse non lo sa nemmeno il servizio postale stesso, che in questi anni ha affrontato decine di riorganizzazioni e varie trasformazioni societarie, ma la consegna ha fatto riemergere tra i ricordi una storia legata agli anni in cui la corrispondenza era lo strumento principale con cui le persone si tenevano in contatto.

A raccontarla è il figlio della destinataria della cartolina, Stefano Podio, medico responsabile della medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza all’ospedale “Parini”. “La donna che l’ha scritta, Giuseppina, – spiega – era venuta ad Aosta dal Piemonte, per frequentare le scuole magistrali. Viveva in casa degli zii, non lontano dall’abitazione di mia madre”.

“La loro famiglia – continua il racconto – aveva un cane, che ad un certo punto non erano più riusciti a tenere e mio nonno lo aveva preso in casa. Giuseppina era molto affezionata alla bestiola e passava spesso a trovarla. Così, mia mamma, che allora aveva vent’anni, l’aveva conosciuta ed era nata un’amicizia”.

Dopo la fine degli studi, la ragazza piemontese torna a casa. “Si sono scritte alcune volte, diverse cartoline, come usava allora, – aggiunge Stefano Podio – poi mia madre ricorda che, nel 1957, si erano scambiate le partecipazioni di nozze. Da allora, con le loro vite su binari diversi, non ci sono stati altri contatti”.

La signora Griseri, oggi ultraottantenne, sarebbe curiosa di raccontare l’episodio all’amica di un tempo, ma “non saprebbe oggi come rintracciarla”. Sessantatré anni sono una vita, in fondo, ma chissà che queste righe non mettano in moto meccanismi più rapidi del tempo che c’è voluto alla cartolina per percorrere i meno di 170 chilometri tra Aosta ed Alessandria.

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