E’ rimasto in silenzio dinanzi al gip Giuseppe Colazingari il 28enne valdostano arrestato con l’accusa di aver violentato la nipote minorenne. Il giovane, in cella a Brissogne da ieri sera, quando i Carabinieri della Compagnia di Aosta lo hanno rintracciato per eseguire l’ordinanza di custodia cautelare a suo carico, è stato accompagnato in Tribunale nella mattinata di oggi, venerdì 15 giugno, per l’interrogatorio di garanzia, in cui si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Le indagini dei militari, coordinate dal pm Luca Ceccanti, sono avvolte dal massimo riserbo, come sempre quando si tratta di circostanze delicate che coinvolgono un minore. E’ trapelato soltanto che le violenze contestate all’arrestato sarebbero andate avanti ripetutamente, per circa un anno, fino all’autunno 2016. Allora, la nipote aveva dodici anni e lo zio viveva da solo. I “plurimi atti sessuali” che l’avrebbe costretta a subire sarebbero avvenuti proprio nell’abitazione di lui, frequentata dalla ragazzina in ragione della parentela.
La vicenda è emersa, quasi casualmente, nel momento in cui la giovane ne ha fatto cenno alla madre di un amico. Nell’ambito dell’inchiesta, innescata da quella confidenza, gli inquirenti hanno ascoltato non solo il racconto della nipotina, ma anche raccolto le dichiarazioni di altri parenti dei due. Stamane, davanti al Giudice per le Indagini Preliminari che ha ordinato di incarcerarlo, accogliendo la richiesta della Procura, l’arrestato ha avuto la prima occasione per fornire la sua versione, ma non lo ha fatto.
