Nove anni di carcere – esattamente quanti ne aveva chiesti il pm Carlo Introvigne nella sua requisitoria – sono la pena inflitta oggi, giovedì 12 luglio, dal giudice Paolo De Paola al 51enne di origini marocchine residente in Valle, Redouane Aznag, accusato del tentativo di violentare una donna dopo aver concordato con lei un rapporto sessuale a pagamento, di averla investita volontariamente in auto, lasciandola poi ferita in strada, la notte dello scorso 18 febbraio in media valle.
L’imputato – arrestato il 31 marzo a seguito delle indagini dei Carabinieri della Compagnia di Châtillon/Saint-Vincent, finendo prima ai “domiciliari”, poi in carcere per essersi allontanato da casa (spingendosi fino a Torino in macchina) nel giorno di Pasquetta – è stato riconosciuto colpevole di tutti i reati che gli erano contestati: tentata violenza sessuale, violenza privata, danneggiamento, tentato omicidio, omissione di soccorso e, infine, evasione.
Nella versione che la donna, latino-americana, aveva fornito ai militari, i due si sarebbero incontrati a Saint-Vincent ed accordati per un rapporto. Una volta a casa, la situazione avrebbe però preso tutt’altra direzione: lei ha sostenuto che lui avesse provato a violentarla, andando molto oltre quanto convenuto. Quindi, si sarebbe allontanato senza pagare, venendo inseguito dalla donna, nell’estremo tentativo di recuperare i soldi. In quel frangente, l’avrebbe investita, cagionandole tra l’altro la frattura del bacino, con la necessità di cure ospedaliere protratte.
Dinanzi al Gip, per l’interrogatorio di garanzia seguito all’arresto, Aznag aveva scelto di non rispondere. Difeso dall’avvocato Giovanni Borney, al processo di oggi – celebrato con rito abbreviato – ha reso spontanee dichiarazioni. La sentenza include anche un risarcimento alla vittima, che si era costituita parte civile nel procedimento con l’avvocato Filippo Vaccino. La misura cautelare a carico dell'uomo non è stata revocata: per ora, resterà in cella.