È stata effettuata in Valle d’Aosta una delle perquisizioni disposte, negli scorsi giorni, nell’ambito di un’indagine della Procura di Venezia sullo scambio di pedopornografia online. L’“Operazione Cantareus” ha visto gli agenti della Polizia postale e delle comunicazioni entrare in azione – nella nostra regione e nelle province di Benevento, Pavia, Bari, Bergamo, Milano, Nuoro, Livorno e Pesaro – nei confronti di otto persone, tra le quali un aostano, ora indagate.
Una di esse, un sessantenne nuorese, è stato arrestato per la detenzione di un’ingente quantità di materiale di natura pornografica con protagonisti dei minori. A quanto si apprende, nelle perquisizioni domiciliari e informatiche a carico degli indagati è stato sequestrato un cospicuo numero di dispositivi utilizzati per l’archiviazione e la diffusione di immagini e video, ora a disposizione dell’autorità giudiziaria.
L’inchiesta ha preso il via dalle evidenze di un processo scaturito da un’attività investigativa del 2013 del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma. Gli agenti hanno ricostruito che il giro di immagini e file avveniva, in particolare, attraverso l’applicazione Skype, coinvolgendo una trentina di utenti, alcuni dei quali facevano ricorso a più profili. Gli investigatori sono riusciti quindi a risalire alle reali identità, giungendo agli otto indagati perquisiti tra mercoledì e giovedì scorsi, 3 e 4 ottobre.