La frequentazione di un’ultraottantenne aostana, sola perché rimasta vedova, secondo la Procura sarebbe andata, per una coppia di residenti nel capoluogo regionale, oltre il rapporto amicale. Con l’accusa di circonvenzione di persone incapaci sono quindi finiti a processo – iniziato nella mattinata di oggi, lunedì 19 novembre, in Tribunale – Alessandra Maffeo (56 anni) e l’appuntato scelto della Guardia di finanza Francesco Luigi Chiarolanza (55). Per il pm Luca Ceccanti, i due avrebbero ottenuto dalla donna, approfittando delle condizioni in cui si trovava, la somma di circa 50mila euro.
Stando alle risultanze delle indagini svolte dalla sezione di Polizia giudiziaria della Procura (aliquote della Guardia di finanza e della Polizia di Stato), il denaro sarebbe stato ricevuto sotto varie forme: in contanti, per mezzo di prelievi bancomat e pedaggi Telepass. In prima battuta, inoltre, Maffeo risultava co-beneficiaria di una polizza sulla vita da circa 300mila euro. Nell’udienza di stamane, dinanzi al giudice monocratico Marco Tornatore, sono stati ascoltati alcuni testimoni.
La coppia è difesa dall’avvocato Marco Bich del foro di Aosta, che sostiene l’assenza di responsabilità dei suoi clienti, giacché la corresponsione delle somme sarebbe avvenuta in modo consapevole, nel quadro di una dinamica di aiuto reciproco. I fatti contestati alla coppia risalgono al 2015, epoca in cui l’anziana aveva perso il marito e viveva da sola. Le indagini sono state innescate dalla segnalazione di un parente della donna, dopo aver notato i prelievi. La prossima udienza è stata fissata per il 7 febbraio 2019.