Finiti in minoranza, dopo il “ribaltone” di un mese fa, Lega VdA e Mouv’ rivendicano quanto di buono fatto, a loro avviso, durante la giunta guidata da Nicoletta Spelgatti in piazza Deffeyes.
Ma soprattutto – scrivono i due movimenti in una nota – il “passo indietro” che sta facendo l’esecutivo guidato da Antonio Fosson: “Dopo anni di rinvii e promesse, la giunta Spelgatti il 16 novembre scorso ha finalmente messo la parola fine al contenzioso fra Stato e Regione sul trasferimento di fondi quale contributo al risanamento statale. Con l’accordo sancito, viene stabilito concordemente e in via definitiva l’ammontare del contributo che la Regione deve corrispondere allo Stato per il risanamento della finanza pubblica, assicurando contemporaneamente certezza e stabilità nelle reciproche relazioni finanziarie, indispensabili a programmare la spesa degli anni futuri”.
Accordo criticato dalla attuale maggioranza: “Tale accordo è stato però definito, dagli allora gruppi di minoranza, ‘al ribasso e fortemente penalizzante per la Valle D’Aosta’ – scrivono ancora Lega e Mouv’ – e, sempre a detta loro, sarebbe rivelatore di un ‘atteggiamento subordinato da parte della Presidente’ rea di aver allora ceduto alle esigenze del Governo nazionale”.
Nel frattempo, lo scorso 11 dicembre Fosson ha firmato la rinuncia ai contenziosi aperti con lo Stato: “La notizia della firma definitiva dell’accordo – si legge ancora nella nota – non può che essere accolta con favore. Tuttavia alcuni interrogativi sorgono spontanei. Se l’accordo era così penalizzante per la nostra Regione, perché l’attuale Governo regionale non lo ha ritirato e ha, di conseguenza, riaperto la trattativa con lo Stato? Perché non ha scelto di ritirare l’accordo e andare in giudizio?”.
Ma non solo, i due partiti “accusano” la maggioranza di specchiarsi nel lavoro fatto da altri: “Su questo e su molti altri temi (Irap, agenzia per la famiglia,…) – chiude il comunicato – il Governo Fosson sta dimostrando ancora una volta di non avere idee proprie e di raccogliere unicamente i frutti del lavoro di chi lo ha preceduto. Una mancanza di visione e di prospettiva che non è di buon auspicio per il futuro della nostra regione”.