Compensi a Frigerio: la giunta 2012 assolta dalla Corte dei conti

Per i giudici, i componenti dell’Esecutivo che ha prorogato, nel 2012, l’incarico dell’allora amministratore unico non sono responsabili del danno erariale per non averne abbattuto gli emolumenti.
Il Casinò di Saint-Vincent
Cronaca

Con la deliberazione adottata il 20 aprile 2012, la giunta regionale “‘concorda con l’intenzione del presidente della Regione di proporre all’assemblea della Casinò della Vallée Spa di estendere l’incarico” di Luca Frigerio “ad amministratore unico della società per gli anni 2013-2014’”, ma nell’atto “nulla si riferisce al compenso da attribuire all’amministratore medesimo”. Lo scrivono i giudici della Corte dei Conti nella sentenza, depositata negli scorsi giorni (a seguito della camera di consiglio del 4 dicembre 2018), con cui hanno assolto i componenti dell’Esecutivo regionale dell’epoca nel giudizio sui compensi dell’ex manager della Casa da gioco.

All’allora presidente Augusto Rollandin, ed agli assessori Aurelio Marguerettaz, Giuseppe Isabellon (tutti difesi dall’avvocato Gianni Saracco), Ennio Pastoret (avvocati Donatella Locatelli e Fabrizio Callà), Laurent Viérin (avvocati Massimo Balì e Stefano Vinti), Marco Viérin (avvocati Jacques Fosson e Massimiliano Sciulli), Manuela Zublena e Albert Lanièce (avvocati Massimo Balì e Luigi Busso), la Procura contestava un danno erariale complessivamente quantificato in 58mila euro (di cui 17mila 400 addebitati al solo Rollandin e il resto suddiviso in parti uguali), per non aver applicato ai compensi di Frigerio, nello stabilirne la proroga delle funzioni, la riduzione del 10% stabilita, a livello nazionale, da un decreto legge del 2010.

Tuttavia, per il collegio giudicante (presieduto da Pio Silvestri e composto da Paolo Cominelli ed Alessandra Olessina), non vi è menzione degli emolumenti da riconoscere all’amministratore unico “né nella proposta illustrata dal presidente” alla Giunta, “né nella deliberazione di presa d’atto e condivisione della proposta stessa”. Pertanto, per quanto l’atto adottato dall’Esecutivo “costituisca uno dei passaggi dell’iter che ha portato, da ultimo, alla decisione dell’assemblea degli azionisti” (la Regione detiene il 99,9% della Casinò de la Vallée SpA) di estendere l’incarico di Luca Frigerio, non si può ritenere che la condotta degli amministratori chiamati in giudizio (che “in merito” ai compensi “nulla hanno deliberato”) abbia inciso sul “verificarsi del danno erariale”.

Da qui, l’assoluzione dei membri della Giunta di allora e la decisione di liquidare “a carico dell’amministrazione di competenza” l’ammontare degli onorari e dei diritti spettanti alla difesa, stabiliti in mille euro per ogni parte. L’indagine era stata avviata dalla trasmissione, alla Procura, di una relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti che segnalava la delibera della Giunta regionale di “proroga della durata della carica dell’amministratore unico”, con il “mantenimento della remunerazione precedentemente percepita”, ritenendola in contrasto con la norma che ne stabiliva l’abbattimento del 10%.

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