Tutti possono diventare musicisti. Ne è una dimostrazione la Symphonic Taxi Orchestra che oggi spegne la sua prima candelina.
Era il 28 marzo 2018 quando l’orchestra inclusiva, composta da ragazzi con disabilità, insegnanti, allievi e professionisti, ha fatto il suo esordio sul palco del Palais di Saint-Vincent davanti a un pubblico di 1.200 persone.
Trenta gli orchestrali. Come gli anni del direttore Federico Ragionieri, che ha dimostrato, oltre ad una particolare sensibilità, ottime capacità di arrangiamento che hanno permesso di valorizzare le potenzialità di ognuno.
Dietro al progetto la SFOM, Scuola di Formazione e Orientamento Musicale di Aosta, che dal 2005 porta avanti il percorso “Questa è Musica Diversa”. La scuola si è sempre distinta per l’attenzione, quasi unica a livello regionale, nei confronti delle persone con disabilità. All’impegno della scuola, si è aggiunto l’entusiasmo di due direttori artistici d’eccezione: Marco Giovinazzo e Paolo Salomone.
Un’orchestra inclusiva che “include tutte le persone con pari dignità”. Un’orchestra speciale “non solo perché formata per il 40% da persone con disabilità, ma per le componenti di amicizia e rispetto in essa presenti, talvolta assenti nel mondo del professionismo”. Un’orchestra, con la capacità di unire, in cui suonare significa condividere.
Si tratta di un progetto che antepone al qualitativamente bello, il vero. Perché non sempre è possibile raggiungere il massimo dell’intonazione o la perfetta tenuta del tempo. Nella STO, la valorizzazione delle individualità viene messa in primo piano rispetto alla qualità della performance. “Le persone compartecipano all’evento attivamente e con la loro parte di personalità”.
Punto di forza è l’inclusione che consente all’orchestra di vivere proprio perché le persone, diverse le une dalle altre, trovano il loro posto.
L’orchestra ha già raccolto gli applausi del pubblico in diverse occasioni. Oltre al concerto inaugurale di un anno fa, si è esibita in “Universi Diversi” lo scorso 18 agosto alla Centrale CVA di Villeneuve e in “Madurer, il bambino che imparò a dipingere” il 7 dicembre al Teatro Giacosa di Aosta.
Si è nuovamente distinta per il suo spirito inclusivo nei confronti delle realtà locali. Ha infatti collaborato con il gruppo teatrale dei Monelli dell’Arte, con i cori A.R.Co.V.A., CantoLeggero e Nota Collettiva. Tra i progetti futuri, la partecipazione ad Aosta Classica nel mese di luglio.
Nonostante l’affetto del pubblico, i primi sostenitori restano indubbiamente le famiglie che “vedono nei propri figli dei veri musicisti”.
Protagonista anche fuori dal palco, l’orchestra è stata l’oggetto della tesi di Mattia Piperata che lunedì ha conseguito la laurea triennale in Economia all’Università della Valle d’Aosta. “La STO: musica per pochi, per tanti, per tutti” è il titolo del lavoro dello studente-musicista impegnato da diversi anni nello studio del clarinetto.
0 risposte
Buona musica, la tua scrittura è fantastica. Grazie per averlo condiviso
La sinfonia è grande, connette le persone