“Gli organici dei magistrati sono insufficienti”. E’ il grido d’allarme che il presidente del Tribunale di Aosta, Eugenio Gramola, ha lanciato oggi, venerdì 19 aprile, in una conferenza stampa tenutasi a palazzo di Giustizia. La situazione è andata complicandosi nell’ultimo anno: dal 2017 al 2018 i fascicoli penali arrivati ai giudici sono passati da 1937 a 2292.
Come il presidente Gramola spiega nell’intervista video, alla base del “flusso mai verificatosi” vi è il completamento dell’organico della Procura, in cui sono al lavoro oggi quattro pubblici ministeri, “che producono lavoro e lo producono di qualità”. Anche perché, dopo una fase di “ristrutturazione” (che ha visto anche il periodo di reggenza temporanea affidata a Giancarlo Avenati Bassi), l’attuale procuratore capo Paolo Fortuna “ha organizzato l’ufficio nel migliore dei modi”.
Un'”azione di cui siamo contenti come cittadini e come giudici”, ma la mole di procedimenti, aumentata non solo quantitativamente (anche nella tipologia e nella complessità), ha mandato in sofferenza in particolare l’ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari, che non riesce più ad assicurare i tempi di definizione mantenuti sinora (sia nel caso dei giudizi, sia in quello delle richieste di misure cautelari).
Il presidente Gramola ha quindi preso carta e penna e ha pronte missive indirizzate al Consiglio Superiore della Magistratura e al Ministero della Giustizia per sollecitare una revisione degli organici dei magistrati in servizio in via Ollietti, chiedendo due giudici in più. I problemi, peraltro, non mancano anche sul versante del personale amministrativo e dell’ufficio del Giudice di pace.