Nel “braccio di ferro” tra Regione e Ccs, sulle sorti di Palazzo Cogne, in corso Battaglione ad Aosta – di ieri la notizia che l’Amministrazione ha deciso lo sgombero e la riconsegna dell’edificio, di sua proprietà – è il Presidente Giorgio Giovinazzo a cercare di calmare gli animi e le acque agitate di questi mesi.
Dal Circolo, infatti, arriva una nota di distensione: “Riteniamo che i toni si stiano surriscaldando oltre il necessario – scrive il Ccs – e anziché investire tempo e risorse nella ricerca di spazi alternativi e soluzioni a favore della comunità si preferisce avviare un contenzioso giudiziario”.
Certo, resta lo stupore per, si legge, “l’avvio dell’iter giudiziario per il recupero dei crediti di riscaldamento, per il rientro in possesso del bene tramite risoluzione del contratto (documento scaduto nel 2005 e mai rinnovato) e per una richiesta di risarcimento inerente l’occupazione di locali e opere non autorizzate”.
Giovinazzo, come si diceva, cerca però di raffreddare la polemica: “Il presidente del Circolo richiama l’Amministrazione Regionale e fa appello al buon senso, civico e morale, ribadisce la necessità del perseguimento di una linea di dialogo bonario e costruttivo”.
Per questo giovedi prossimo verrà convocato in via urgente un consiglio direttivo delle sezioni e dei vertici dirigenziali Ccs con, all’ordine del giorno, la sospensione delle attività entro il mese di giugno, la programmazione di azioni propedeutiche al rilascio dei locali e trasferimento provvisorio in altra eventuale sede che l’amministrazione vorrà mettere a disposizione e concedere in comodato allo storico Circolo.
Nel frattempo continua la ricerca – e qui serve la sponda della politica – di una nuova sede: “Nei prossimi giorni si provvederà inoltre a organizzare un incontro con l’Assessore Testolin e suoi uffici – conclude il presidente Giovinazzo –, per una risoluzione definitiva della questione e l’individuazione di una temporanea nuova sede, in attesa che i locali di corso battaglione vengano ristrutturati e restituiti all’uso della collettività e del sociale”.