A fine novembre il “sasso” era stato lanciato da Chantal Certan, allora alla guida dell’Assessorato alla Sanità, ripreso poi a metà febbraio dal suo successore Mauro Baccega.
Questa mattina, durante i lavori della seconda Commissione permanente a Palazzo regionale, si è tornato a discutere – con l’Assessore Baccega chiamato in audizione – della “proposta di legge sulle disposizioni in materia di accertamento della conoscenza della lingua francese per i dirigenti del ruolo sanitario” presentata dai gruppi consiliari di Alliance Valdôtaine (Uvp e Alpe), Stella Alpina, Gruppo misto e Union Valdôtaine.
Decisione sulla quale ci sarà ancora da aspettare, dal momento che una nota del Consiglio spiega che il Presidente di Commissione Pierluigi Marquis ha parlato di “Un confronto partecipato, che ha rappresentato l’occasione per discutere dell’attrattività della sanità valdostana, su cui grava un problema strutturale”.
Marquis che ha anche affermato l’utilità di “approfondire le esperienze di altre Autonomie, al fine di definire un iter della proposta di legge che vada nell’interesse delle prerogative statutarie valdostane sulla lingua francese e, nel contempo, favorisca l’arrivo di nuovo personale sanitario”.
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A mio modesto parere chi ha bisogno di cure mediche sicuramente preferisce un bravo
dottore ,il fatto che sappia il francese é sicuramente secondario .
Proporrei invece un bel esame di francese ai nostri grandi statisti farebbero
sicuramente pena