“I Sindaci non possono essere il capro espiatorio e il parafulmine per ogni situazione emergenziale che tocca il territorio”. Così L’Uncem, Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, nell’esprimere vicinanza e solidarietà al sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi, indagato nell’ambito di un’inchiesta per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni colpose relativa alla colata detritica del 7 agosto 2018, che aveva provocato la morte di due persone.
“La stessa solidarietà espressa ad agosto 2018 al Sindaco di Civita Alessandro Tocci, indagato dopo la tragedia del torrente Raganello. Casi analoghi a quelli recenti di Genova e Livorno, dove i Sindaci sono rimasti coinvolti in inchieste e indagini a seguito di eventi calamitosi e situazioni di rischio” ricorda l’Uncem. “Vi sono situazioni imprevedibili – come la frana di Courmayeur – nelle quali i Sindaci non possono fare alcuna azione preventiva o contingente. Eppure, in troppe occasioni restano coinvolti in azioni giudiziarie, che vogliamo rispettare ma allo stesso tempo inquadrare come effetto distorto di un sistema istituzionale del Paese che tende a scaricare moltissime, troppe, responsabilità sui livelli “più bassi e più deboli”.
Per evitare questo e ridurre i rischi, l’Uncem ricorda di aver potenziato la collaborazione con il Dipartimento Protezione civile nazionale “così da rafforzare le forme di comunicazione ai cittadini, migliorare i Piani comunali di Protezione civile, ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici con interventi strutturali per la difesa dal dissesto idrogeologico e la tutela dei territori”.