Stando ai primi dati resi noti, in Valle d’Aosta nei primi 3 mesi del 2019 vi sono stati 1,1 milioni di presenze e oltre 340.000 arrivi, registrando un calo, rispettivamente del 4% e del 2%, rispetto allo stesso trimestre del 2018. In generale, la regione ha perso 50.000 presenze ed ha assistito ad una riduzione, seppur di poco, della permanenza media (3,5 nel 2019 vs 3,6 del 2018). Sia gli ospiti italiani che quelli stranieri sono diminuiti del 4% circa, i primi soprattutto nel mese di febbraio mentre i secondi di più a marzo. Nello stesso periodo, il tasso di occupazione netto registrato nelle differenti tipologie ricettive valdostane è in calo (tra il -1% e il -10%) rispetto al precedente inverno, tranne per i bed & breakfast che tendono ad aumentare la loro occupazione di quasi il 3%.
L’Osservatorio turistico della Valle d’Aosta e turismOK, società specializzata nel management e marketing turistico di montagna, hanno realizzato anche quest’anno l’ormai consueta indagine sul turismo invernale nella nostra regione in completamento dei dati ufficiali. La ricerca ha visto il coinvolgimento di un campione sufficientemente rappresentativo della realtà valdostana: 240 strutture ricettive, pari a circa il 20% del totale, equamente ripartite per tipologia, categoria e comprensorio turistico.
Nell’inverno 2018/2019 il 60% degli operatori turistici della Valle d’Aosta ha dichiarato di sentirsi soddisfatto dell’andamento complessivo della stagione. Questo dato, pur essendo complessivamente buono, se paragonato a quello registrato negli ultimi anni, presenta valori inferiori ed evidenzia una flessione negativa media del 20%.
A livello di comprensorio, gli operatori turistici maggiormente soddisfatti sono quelli dell’area Monte Cervino (6,8/10) e di Aosta e dintorni (5,8/10).
Per meglio comprendere quale periodo abbia contribuito in modo più significativo all’esito stagionale si è scelto di procedere con una suddivisione mensile. In generale, è possibile affermare che tutti i periodi della stagione invernale 2018/2019 sono stati percepiti come poco soddisfacenti rispetto agli scorsi anni.
Un ulteriore aspetto che può essere preso in esame quale strumento per valutare l’esito di una stagione concerne il tasso di occupazione lordo, registrato sul territorio valdostano ed indicato dagli operatori turistici intervistati. Quello registrato in Valle d’Aosta si attesta intorno al 43% e si distribuisce in modo differente sui territori valdostani, anche se in tutti è compreso tra il 37% e il 50%.
Infatti, se comprensori quali il Monte Cervino e Aosta e dintorni si caratterizzano per un tasso di occupazione lordo medio del 47,6%, tutti gli altri presentano valori al di sotto della media regionale (42,6%).
Di grande interesse è anche il rapporto tra clientela fidelizzata e prenotazioni intermediate. In Valle d’Aosta, infatti, il peso dell’intermediazione sulle OTA, ovvero il numero di persone che ha prenotato su portali online, corrisponde a circa il 46%. Questo dato è in linea con quanto emerso nelle precedenti indagini e presenta un trend in crescita del 12% circa rispetto alle rilevazioni dello scorso anno. Oltre a ciò, è bene evidenziare che l’intermediazione nel settore alberghiero ha segnato una crescita di circa 10 punti percentuali rispetto a quanto dichiarato nella precedente stagione estiva. Per quanto concerne invece l’extralberghiero, il peso delle prenotazioni online continua ad essere stabile e mediamente supera il 50%.
Nel proseguire l’indagine è stato poi richiesto agli operatori del sistema ricettivo valdostano di indicare i metodi di pricing utilizzati per definire le tariffe della stagione invernale. Oltre il 70% delle strutture ricettive ha deciso di utilizzare dei listini fissi o di adattare il proprio alle tariffe proposte dalle concorrenti e solamente 1 struttura su 4 ha deciso di applicare tariffe dinamiche.
Per leggere la relazione completa vai sul sito web dell’Osservatorio turistico della Valle d’Aosta