Consiglio Valle: Rete Civica per elezione diretta presidente della Regione e della Giunta

La proposta di Rete Civica per la riforma elettorale: elezione diretta del presidente della Regione e della sua squadra di governo (un massimo di 5 assessori), turno di ballottaggio nel caso in cui nessun candidato alla presidenza e la lista o la coalizione a lui collegata raggiunga il 42% dei voti utili, abbassamento della soglia di sbarramento al 4%. 
Rete Civica, i consiglieri regionali Chiara Minelli e Alberto Bertin. Al centro il consigliere comunale di Aosta Loris Sartore
Politica

Elezione diretta del presidente della Regione e della sua squadra di governo (un massimo di 5 assessori), turno di ballottaggio, nel caso in cui nessun candidato alla presidenza e la lista o la coalizione a lui collegata, raggiunga il 42% dei voti utili, abbassamento della soglia di sbarramento al 4%.

E’ in estrema sintesi la proposta di riforma della legge elettorale per l’elezione del Consiglio regionale di Rete Civica, presentata nel pomeriggio di oggi.

“In Valle d’Aosta i cittadini, a differenza di quanto avviene nel resto d’Italia, eleggono il Consiglio regionale ma non sanno, fino a quando non si forma la maggioranza, quali saranno le forze politiche che governeranno la nostra regione” sottolinea Loris Sartore, capogruppo in Comune ad Aosta del movimento. “Vogliamo cambiare le regole per dare più potere decisionale ai cittadini e avere delle giunte che durano un’intera legislatura”.

La proposta di legge – in realtà due articolati – è il frutto di un lavoro “durato mesi”. Una semplice coincidenza, quindi, il fatto che la presentazione arrivi in concomitanza con una nuova crisi di governo.

“Quest’ultima crisi non fa che rendere ancora più palese il grave problema di stabilità politico istituzionale valdostano” dice il consigliere regionale Alberto Bertin. “Negli ultimi 7 anni mediamente ogni 8 mesi vi è stato un arresto dell’attività politico amministrativa”. 

Ricordano i componenti di Rete Civica come la legge elettorale pubblicata oggi nel Bollettino ufficiale della Regione, e che entrerà in vigore il prossimo 20 giugno, altro non è che “una prima parte di riforma che non garantisce la stabilità”.

La proposta di legge, presentata oggi, prevede che ogni lista o coalizione di liste che si presentano per il Consiglio regionale debba essere collegata ad una candidata o candidato alla carica di presidente della Regione e ad una squadra di governo in cui siano presenti entrambi i generi. Sulla scheda compaiono sulla sinistra il nome del Presidente e quelli degli assessori proposti, sulla destra il simbolo della lista o i simboli delle liste della coalizione che propongono il presidente e la sua squadra. L’elettore può, quindi, scegliere la squadra di governo proposta ed un simbolo di partito e può inoltre esprimere una preferenza per uno dei candidati al consiglio regionale. E’ possibile anche il voto disgiunto.

Viene mantenuto l‘attuale premio di maggioranza di 21 seggi alla lista o coalizione che raggiunge il 42%. Qualora nessun candidato alla presidenza raggiunga il 42% si procede al ballottaggio fra i due candidati che al primo turno hanno avuto il maggior consenso. Al vincitore vanno assegnati 18 consiglieri, costituendo quindi una maggioranza a 19.  Oltre a definire la squadra di governo, la proposta prevede anche la definizione dei Dipartimenti. 

Nessuna lista o coalizione vincente potrà avere più di 24 seggi (presidente compreso) mentre ai gruppi di minoranza dovranno andare almeno 11 seggi. La soglia di sbarramento oggi al 5,7% diventa nella proposta di Rete Civica del 4%. Rimane l’istituto della sfiducia (scompare quella costruttiva) verso il Presidente che però comporta lo scioglimento della Giunta e il ritorno alle elezioni.

Infine la proposta di legge di Rete Civica prevede l’incompatibilità fra la carica di consigliere e quella di Assessore e la riduzione delle indennità di carica dei consiglieri per evitare un aumento dei costi della politica.

“Non ci poniamo con questa proposta nell’atteggiamento del prendere o lasciare. Ne vogliamo discutere con tutti, modificare per ottenere un’ampia condivisione” spiega la consigliera regionale Chiara Minelli che poi smentisce che “Rete Civica voglia far parte di questa maggioranza, sostituendo il collega Restano”.

Il movimento non è però “favorevole allo scioglimento anticipato del Consiglio” e pensa “ad altre strade percorribili e ad altre soluzioni che si possono esplorare”. 
Un appoggio esterno ad un governo di scopo? “Non siamo interessati solo alla riforma del sistema elettorale – prosegue Minelli –  Rete Civica ha delle proposte. Nei prossimi giorni ci confronteremo con gli aderenti per definire gli  argomenti da porre sul tavolo”.

0 risposte

  1. Figurarsi se non è una coincidenza con le possibili elezioni che da questi meraviglisosi politici escono con nuove idee per la legge elettorale . Stare sulla poltrona dorata altri 4 anni piacerebbe a tutti.. ma ovviamente nel nome delle RESPONSABILITÀ.

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