Diciott’anni sono una vita parecchio lunga già per una persona. Per gestire un posto che è molto più di un rifugio, diciott’anni sono un’era e, quando finisce, non può che fare male. “È un bruttissimo momento, per noi è quasi un lutto”, dice Daniele Pieiller che, insieme alla moglie Ilenia, gestiva dal 2001 il Rifugio Crête Sèche a Bionaz.
Poi, il 5 giugno, l’annuncio su Facebook:
“Non ho grandi cose da dire, anzi, ho paura di dire troppe cose”, commenta Daniele che, insieme ad una ottantina di operatori di Bionaz, Oyace e Valpelline, ha dato vita all’Associazione NaturaValp, che promuove un turismo dolce. “Non posso entrare nel merito perché, come detto, la questione è in mano agli avvocati. Di certo è una brutta situazione, anche se sono contento della tanta solidarietà che mi è arrivata. Era da un po’ che c’erano alcune questioni in ballo, poi la situazione è degenerata. Ma ho paura di amplificare questa cosa, perché spero che chi arriverà a gestire il rifugio sia il più sereno possibile”. Ora Daniele e la famiglia si dedicheranno all’altra “creatura”, l’Alpe Rebelle, più in basso. “Abbiamo dato l’anima per far conoscere questa zona della Valle d’Aosta, se il Crête Sèche dovesse rimanere chiuso per l’estate sarebbe una batosta per tutto il territorio”.
Su questo, don Ivano Reboulaz, presidente della sezione di Aosta del CAI, rassicura tutti: “Ci stiamo muovendo per riaprire, prendendo la gestione diretta del Crête Sèche come già avevamo fatto fino ad una ventina di anni fa con i rifugi di nostra competenza. Se il diavolo non ci mette la coda, contiamo di riaprire domenica 30 giugno”. Sulle cause della rottura, però, neanche lui fornisce elementi: “Un premio a chi indovina. Scherzi a parte, malvolentieri Daniele ha deciso di lasciare per motivi che non mi sento autorizzato a dire. Era nell’aria da qualche tempo, il contratto di sei anni fa era prossimo alla scadenza, anche se c’era un’interpretazione dubbia circa le date. Era obsoleto, l’idea era di rifarlo per aggiornarlo alla legislazione attuale, ma lui ha lasciato prima della scadenza e non siamo mai riusciti a parlare del rinnovo”.
Se la situazione appare fumosa, ora le parole di Joel Creton, sindaco di Ollomont, di qualche mese fa a proposito dell’eliski sembrano quasi un monito: “la polemica lascia il tempo che trova. Ne riparleremo comunque quando il Cai avrà individuato il nuovo gestore del Rifugio Crête Sèche”.
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Daniele è il principale promotore del rilancio della Valpelline degli ultimi anni ed è benvoluto da tutti quelli che lo hanno conosciuto all’Alpe Rebelle e al Crète Sèche, bella prodezza..