Ancora una settimana per firmare la petizione di Coldiretti “Stop cibo anonimo”

C'è tempo fino a mercoledì 2 ottobre: i prossimi banchetti sabato 28 a Valtournenche, domenica 29 a Verrès, martedì 1 ottobre ad Aosta o presso gli uffici di Aosta, Chatillon e Verrès.
Assemblea Coldiretti del 4 di maggio 2019 al' Intituto Regionale di Agricoltura
Società

Manca ancora una settimana alla chiusura della petizione “Stop cibo anonimo”, prevista per mercoledì 2 ottobre, promossa da Coldiretti per proteggere l’origine dei prodotti e tutelare, di conseguenza, i produttori ed i consumatori.

I prossimi banchetti in cui poter firmare saranno sabato 28 settembre a Valtournenche, durante la Désarpa, domenica 29 a Verrès, in occasione della Festa della Zucca e il 1 ottobre ad Aosta al mercatino Lo Tsaven di Via Vevey. Sarà comunque possibile firmare la petizione, sempre fino al 2 ottobre, anche negli uffici Coldiretti, sia in quello regionale di Aosta che in quelli di zona di Châtillon e Verrès.

La petizione europea vede Coldiretti e Campagna Amica tra i promotori ed è denominata “Eat Original. Unmask your food”. È sostenuta da varie Organizzazioni in tutta Europa per chiedere alla Commissione di Bruxelles di agire sul fronte della trasparenza e dell’informazione al consumatore sulla provenienza di quello che mangia.

L’obiettivo principale dell’etichettatura dei prodotti alimentari è fornire ai consumatori informazioni coerenti e trasparenti che consentano loro di compiere scelte informate. La presenza di informazioni sul luogo di origine dei prodotti alimentari è considerata sempre più importante, ma ai sensi della normativa europea vigente i consumatori possono potenzialmente essere fuorviati e esposti alle frodi alimentari.

“Chiediamo alla Commissione europea di imporre una dichiarazione obbligatoria di origine per tutti i prodotti alimentari – spiegano il Presidente e il Direttore di Coldiretti Valle d’Aosta, Alessio Nicoletta e Richard Lanièce – al fine di prevenire le frodi, proteggere la salute pubblica e garantire il diritto dei consumatori all’informazione”.

La contraffazione e l’adulterazione di prodotti alimentari rappresentano un grave rischio per la salute, soprattutto quando vengono utilizzati ingredienti di bassa qualità o addirittura tossici provenienti da altri Paesi. “Un’etichetta chiara che indichi l’origine degli ingredienti – concludono Nicoletta e Lanièce – aiuta a prevenire e combattere gli scandali alimentari che mettono in pericolo la salute. I cittadini italiani ed europei hanno il diritto di essere protetti e di ricevere informazioni accurate sul cibo che scelgono di acquistare. Per fare scelte consapevoli, i consumatori devono conoscere il luogo di raccolta e trasformazione degli alimenti, l’origine degli ingredienti e maggiori informazioni sui metodi di produzione e di lavorazione”.

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