“Sono davvero contento di essere entrato e di poter studiare storia, la mia passione sin da piccolo, in un’università così prestigiosa” commenta Antonio Buratti, terzo valdostano negli ultimi tre anni ad essere ammesso alla Scuola Superiore Normale di Pisa, dopo Andrea Casassa, classe ’98, corso di filosofia e Filippo Girardi, classe’ 99, corso di fisica.
La Normale di Pisa accoglie eccellenze da tutta Italia, garantendo vitto, alloggio e rimborso delle tasse universitarie ed affianca corsi ordinari all’università di Pisa a corsi di approfondimento e ricerca.
Le prove di ammissione alle classi di lettere e filosofia (che hanno visto più di 200 candidati contendersi 28 posti), comprendono prove scritte di varie materie letterarie, tra cui storia, in cui Antonio ha totalizzato il miglior punteggio nazionale, e una prova orale.
Il giovane valdostano classe 2001, dopo aver frequentato il liceo classico bilingue ed aver concluso il quarto anno al lycée Victor Hugo di Parigi, ha conquistato un dodicesimo posto complessivo.
“Questa nuova esperienza non mi spaventa, per quanto sia a conoscenza dei livelli altissimi richiesti dall’università. Sono molto determinato e spero questi studi mi aiuteranno ad avere un futuro in ambito accademico” rivela lo studente, che ha mosso i primi passi affinché la sua passione possa un giorno concretizzarsi.
Ammesso a seguito di una rinuncia anche il valdostano Julien Béthaz, diplomatosi con 110 e lode al liceo scientifico Bérard e primo escluso dalla graduatoria con un ventinovesimo posto.
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Il giovane Buratti ha scelto la via più facile, la scorciatoia dei tre anni di liceo in Valle e l’ultimo anno all’estero… Ma non è il solo, quindi perché non ridurre x tutti i 5 anni di scolarizzazione superiore, peraltro allineandosi agli standard di numerosissimi paesi europei??