Il Fiabosco non piace. I cinquanta cittadini che lunedì 14 ottobre si sono riuniti, a partire dalle 18 nel salotto dell’Hotel Elena, esprimono disappunto.
Il comprensorio sciistico del Col de Joux saluta lo sci e dà il benvenuto a un parco esperienziale. Un progetto che prevede l’installazione di strutture in legno e postazioni di gioco (scivoli, pareti di arrampicata e nascondigli). Un percorso con una durata massima di due ore. Una modalità di fruizione “mordi e fuggi”. Quanti infatti scenderanno a Valle per pernottare o passeggiare tra le vie del centro? Nessun indotto per il paese all’orizzonte, a fronte di una spesa di 140 mila euro, di cui 70 mila solo il primo anno, ai quali si aggiungeranno ulteriori costi di manutenzione.
Il Fiabosco, da solo, non convince. Secondo i firmatari della petizione “Salviamo il comprensorio sciistico del Col de Joux” il parco divertimenti dovrebbe essere un’aggiunta all’offerta degli impianti di risalita.
La questione del Col de Joux è stata affrontata con “stupefacente superficialità”, afferma Luciano Caveri. La scelta fatta è “illegittima, se non addirittura illegale”. Nessuna gara. Una trattativa diretta onerosa resa pubblica il 3 ottobre con una delibera della Giunta comunale datata 30 settembre 2019, nella quale si affidano in concessione alla ditta Merak srl di Savigliano i terreni del comprensorio.
A ciò si aggiunge l’incarico affidato all’Università della Valle d’Aosta che avrà il compito di valutare la sostenibilità economica degli impianti di risalita nell’area del comprensorio, alla luce degli investimenti necessari per mantenere in funzione gli impianti.
I presenti non approvano il “modus operandi” adottato. L’ex gestore Giorgio Sabolo si dichiara “sorpreso per la premura” del primo cittadino Mario Borgio. In vista delle elezioni comunali della prossima primavera alcuni cittadini avevano invitato l’amministrazione a temporeggiare evitando soluzioni frettolose e valutazioni superficiali. Vero è che la scadenza della gestione del comprensorio da parte della Snowmet srl è il 31 ottobre 2019.
Tra le richieste rivolte al Sindaco anche la revisione della seggiovia e la verifica dello stato dei beni di proprietà del Comune a disposizione del comprensorio. Sembra infatti che nell’ultimo triennio la ditta Snowmet srl abbia trascurato la stazione sciistica venendo meno agli interventi previsti nel capitolato d’oneri. Reti fatiscenti sulle piste, pompe di carico per l’innevamento e cannoni mobili mal funzionanti.
Un anno fa l’amministrazione comunale affermava che per la sopravvivenza della seggiovia era necessario un investimento di un milione di euro. Dopo sei mesi si è cominciato a parlare di 700 mila euro. Una spesa considerata ancora fuori prezzo da alcuni dei firmatari della petizione che hanno richiesto un preventivo a uno studio di ingegneria lombardo specializzato nel settore. 400 mila euro per allungare la vita dell’impianto di ulteriori vent’anni. Quasi la metà rispetto a quanto comunicato durante le assemblee pubbliche.
I cittadini non si arrendono. Il loro obiettivo è spingere parte del Consiglio comunale a rivedere le decisioni assunte. Saint-Vincent vive oggi un momento di crisi e per trovare soluzioni occorre, lasciando da parte la fretta, coinvolgere maggiormente popolazione e commercianti.