Treni sovraffollati, sui quali si trova “posto solo in piedi” viaggiando ” via via sempre più stipati” in condizioni “proibitive”. Una situazione che non è stata risolta dall’arrivo, nell’ottobre scorso, dei bimodali. Per queste ragioni l’Aosta-Ivrea-Chivasso-Torino finisce fra le dieci linee ferroviarie peggiori d’Italia. La classifica è redatta dal rapporto Pendolaria di Legambiente che fotografa la situazione dei treni in circolazione e degli effetti del servizio sulla vita quotidiana dei pendolari.
Sui bimodali il giudizio di Legambiente è netto: “Come era assolutamente prevedibile consultando la capienza di questi convogli, i problemi di affollamento si sono aggiunti anche a questa categoria di treni, che per ora non sono ancora stati usati sulle tracce a maggior frequentazione” si legge nel rapporto. Ricordando come i bimodali servivano a superare il divieto di ingresso dei treni diesel a Torino Porta Susa, l’Associazione sentenzia: “Al contrario il cambio numero treno e la sosta prolungata ad Ivrea, che varia dai 6 a 15 minuti non hanno migliorato la situazione. Nel frattempo quindi i disagi subiti dai pendolari continuano, con corse in ritardo molto spesso a causa dei guasti ai numerosi passaggi a livello presenti sulla linea, con il record per la tratta tra Quincinetto e Chivasso con 49 passaggi a livello, una media di uno per chilometro”.