Sicurezza dei ciclisti, nasce l’associazione Fiab Aosta à Vélo

L'associazione, che si è formata dopo la Tavola rotonda ad Arvier per parlare dei passaggi esterni che permetterebbero ai ciclisti di "bypassare" le gallerie, si propone di mandare avanti il dialogo con le amministrazioni per favorire la ciclabilità, la sicurezza e il rispetto dell’ambiente.
Uscita della seconda galleria di Leverogne
Società

Il discorso, permettere ai ciclisti di “bypassare” le gallerie sulla Statale attraverso i passaggi esterni disseminati in Valle, parte da lontano.

A fine luglio un gruppo di ciclisti aveva preso a cuore la questione, soprattutto per quel che riguarda le gallerie di Arvier, Leverogne, Mecosse e riportato il discorso al centro del dibattito con una serata pubblica – proprio ad Arvier, proiettando anche il documentario “Gambe”, dedicato allo sfortunato campione di ciclismo Michele Scarponi  – e ottenendo anche la disponibilità al dialogo da parte di Anas.

Ora un nuovo step: “Oggi le cose sono andate avanti, e nella nostra regione è nata l’associazione Fiab Aosta à Vélo – scrivono in un comunicato – che si occupa, secondo i principi di Fiab nazionale, la Federazione Italiana ambiente e bicicletta, di mandare avanti il dialogo con le amministrazioni per favorire la ciclabilità, la sicurezza e il rispetto dell’ambiente. Attualmente è stato possibile aprire un tavolo tecnico di lavoro con la Regione e Anas per risolvere le criticità riscontrate”.

Fiab valdostana che lancia l’allarme, ovvero quello del rischio altissimo, per un ciclista, di essere colpito da un’auto che entra in galleria, visti anche “la frequenza di automobilisti distratti da multimedia o abbagliati dal sole o dal cambio di luce” ed il fatto che una persona alla guida “potenzialmente può non vedere e urtare un ciclista”.

Riflessione che hanno spinto la neonata associazione a preparare un questionario inviato a 150 ciclisti in Valle per chiedere un punto di vista riguardo al problema delle gallerie di Arvier.

“Dai risultati – scrive Fiab Aosta à Vélo – emerge che il rischio percepito dai ciclisti di passare in galleria è molto alto e la richiesta di assumersi le proprie responsabilità a Anas”.

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