“Per senso di responsabilità verso i nostri ospiti e i nostri concittadini” ma anche “per spingere la gente a riflettere su quanto sta accadendo” i circa 40 proprietari di strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere di Cogne hanno deciso di chiudere le proprie strutture.
“Cogne è rinomata per l’accoglienza che offre ai suoi ospiti” spiega l’albergatrice Elisabetta Allera “con le limitazioni e le sanzioni previste dall’ultimo decreto della presidenza del consiglio dei ministri diventa difficile operare, non vogliamo fare i carabinieri in casa nostra o i vigilanti. Siamo qui non per fare soldi, ma per lavorare in tranquillità.” La decisione è stata presa, all’unanimità, questa sera durante una riunione a cui ha partecipato anche il sindaco del paese.
“Abbiamo deciso tutti insieme di fermarci, sperando che sia per un breve periodo”.
Chi non ha ospiti sarà chiuso già da domani, mentre chi ha turisti con biglietti aerei prenotati chiuderà non appena questi saranno partiti.
“Abbiamo spiegato la situazione a chi aveva delle prenotazioni e tutti hanno compreso la situazione”. I dipendenti delle strutture ricettive, circa 500, verranno messi per un periodo in ferie, in attesa di poter definire “al più presto” con la Regione delle misure, quali ad esempio la cassa integrazione in deroga, chiesta nei giorni scorsi sul tavolo del Consiglio delle politiche del lavoro.
Domani analoga riunione arriverà in paese con chi gestisce un ristorante o un bar. “Bisognerà fare anche lì un ragionamento, che però si annuncia più complicato. ”
Fino a una settimana fa la stagione invernale di Cogne si preannunciava come la migliore degli ultimi anni. “La nevicata di novembre ci aveva assicurato una inverno con presenze folli – ricorda Allera – e anche gli ultimi 40 cm dei giorni scorsi ci garantivano un boom di arrivi, ancora per un mese. Solo le presenze degli stranieri erano crollate nell’ultima settimana.”
Il turismo, però, a Cogne parla soprattutto italiano e, in questi giorni, sono in tanti a soggiornare nelle seconde case. “Li invitiamo a non andare avanti e indietro da Milano, in questo momento serve responsabilità e buon senso da parte di tutti”.
L’albergatrice in questo senso si dice d’accordo con la scelta della regione di chiudere gli impianti da sci. “Il turista italiano del Nord Italia non ha capito la gravità della situazione – sottolinea Allera, fra i membri del Cda di Pila Spa – Ieri, davanti alle code alle biglietterie, sarebbe stato impossibile regolamentare gli accessi, si rischiavano problemi di ordine pubblico, con tantissime persone arrivate in auto, treno o pullman per sciare. La responsabilità stava al singolo”.
La decisione della comunità di Cogne è già stata trasmessa dal primo cittadino ai suoi colleghi e verrà portata nelle sedi competenti.
“Ringrazio di cuore i miei concittadini. – chiosa ancora Allera – Il paese di Cogne si rivela ancora una volta unito e solidale”.