“Ci avviciniamo al picco dell’epidemia. I contagiati ospedalizzati sono saliti a 9 nel reparto Covid-19 aperto questa mattina, 4 sono i casi sospetti isolati in Malattie infettive e uno fortemente sospetto in Rianimazione”.
Queste le parole del direttore del Dipartimento emergenza dell’Usl Luca Montagnani, durante la conferenza stampa di aggiornamento della situazione sulla diffusione del Coronavirus.
Picco che, prosegue Montagnani, “per quello che vediamo sappiamo che sarà a fine mese, se facciamo i rapporti della nostra popolazione con la Lombardia potremmo avere 300 contagiati confermati, anche se ce ne saranno altri che non hanno sintomi. Il grosso problema è che molti non hanno sintomi o li hanno lievi, e continuano a fare loro vita. Per quello l’isolamento sociale è unica via”.
Anzi, spiega il medico: “Non bisogna più considerarsi distanziati ma isolati. È l’unica cosa che ci può proteggere dal contagio”.
Intanto i casi positivi si impennano e salgono a 37, 9 dei quali ospedalizzati – si diceva, il 70% circa dei quali soffre di patologie pregresse – e 28 a domicilio. Salgono a 188 invece i tamponi fatti, 86 dei quali hanno dato esito negativo.
64 invece i tamponi in attesa mentre salgono a 614 le persone in isolamento. I comuni valdostani coinvolti, nel frattempo, sono saliti a 39.
Il Presidente della Regione Renzo Testolin ribadisce ancora: “A costo di diventare pedante, serve attenzione, serve rimanere a casa con loro famiglia. Come impegno civico prima ancora che come regola”.
Nessun problema, al momento, per i Dpi
Riguardo i Dispositivi di protezione individuale per gli operatori della Sanità la Regione fa sapere che sin dal 7 febbraio 2020 il Gruppo di coordinamento regionale istituto dalla Protezione civile per la gestione sul territorio regionale del Covid-19 ha richiesto al Coordinamento dell’emergenza nazionale per il tramite della Commissione speciale di Protezione civile, 40mila mascherine FFP2; 20mila mascherine FFP3; 500mila mascherine chirurgiche; 1 milione guanti in nitrile; 500 mila guanti in vinile; 500 mila guanti in lattice; 20 mila litri di detergente mani; 35 mila litri di detergente igienizzante; 50 mila litri di soluzione idroalcolica; 3 mila dispenser a muro con detergente igienizzante; 40 mila camici impermeabili DPI di 3^ categoria; 50 mila camici impermeabili da destinare al personale medico; 1 modulo di isolamento; 12 apparati di monitoraggio; 12 apparati di ventilazione invasiva; 12 apparati di ventilazione non invasiva; 160 caschi CPAP per la ventilazione; 100 caschi NIV per l’ossigenazione; 2 centraline di monitoraggio per attivazione posti letto; 50 flussimetri per attivazione posti letto.
Ad oggi, venerdì 13 marzo, il Coordinamento dell’emergenza nazionale ha fornito alla Protezione civile della Valle d’Aosta 22mila 100 mascherine FFP2; 14mila mascherine chirurgiche; 5mila guanti in lattice; 3mila guanti in vinile e 3mila guanti in nitrile.
Non solo. Ad oggi, la Protezione civile della valdostana ha consegnato all’Usl 9mila 250 mascherine FFP2; 5 mila mascherine chirurgiche e 1.970 camici idrorepellenti e impermeabili mentre e agli Enti locali, al Volontariato di Protezione civile, alla Croce Rossa Italiana sezione Valle d’Aosta e al Corpo Forestale valdostano un totale di 3mila 600 mascherine FFP2 e una prima fornitura di guanti.
L’Usl, di suo, ha messo in piedi un investimento di circa 130mila euro per l’acquisto di materiale per il laboratorio analisi dei tamponi, operativo da domenica 15 marzo – uno sforzo per aprire 24 ore prima della previsione – e attrezzature per la terapia intensiva. L’Azienda sta inoltre provvedendo – spiega la Regione – alla fornitura di apparati di ventilazione mediante noleggio.
Per ora, quindi, il problema delle protezioni paventato dai sindacati sembra essere ridimensionato, almeno sul medio/breve periodo. Montagnani infatti ha spiegato: “Aumentano i casi e quelli sospetti, quindi i Dpi vengono utilizzato in modo maggiore. Come detto ieri i dispositivi di protezione ci bastano per i prossimi dieci giorni, e quelli reperiti oggi dall’Asl e dalla Protezione civile ci danno qualche giorno in più. Sicuramente prima o poi dovranno però mandarci qualcosa dallo Stato e dalla Protezione civile centrale”.
Caso di contagio sospetto, chiusa la farmacia di Saint-Vincent
Il direttore del Dipartimento di emergenza ha anche confermato che la chiusura della farmacia della cittadina termale è imputabile ad un caso sospetto di contagio da Coronavirus: “La farmacia è stata chiusa – ha spiegato Montagnani – perché il paziente in questione è un probabile Covid-19. Ha fatto il test e al momento è in isolamento, e come lui tutte le persone con cui è venuto a contatto. Vedremo se e come riaprirà la farmacia”.
Chiusa perché paziente in questione è un probabile Covid 19, in isolamento con persone a lui vicine. Come riaprirà vedremo
La farmacia di Saint-Vincent – ha spiegato – è stata chiusa perché il paziente in questione è un probabile Covid-19. Ha eseguito il test e tutte le persone venute a contatto sono state messe in isolamento. Se e come riaprirà lo vedremo più avanti.