Coronavirus, la Valle si blinda ai non residenti

A spiegarlo il Presidente Testolin. Il decreto vieta l’ingresso, se non per ragioni motivate, sul territorio valdostano ai non residenti, anche dai trafori e dall'autostrada, e invita i presenti a rientrare a casa. Intanto spuntano i primi positivi tra il personale sanitario.
Unità di crisi Coronavirus
Cronaca

Una Valle d’Aosta blindata, chiusa per chi vuole entrare – sia dall’Italia sia dall’estero – o uscire, e maggiori controlli.

La Regione alza l’attenzione, mentre i numeri sulla situazione Coronavirus continuano a salire.

A spiegarlo il Presidente della Regione Renzo Testolin: “Oggi su indicazione del Celva – ha spiegato – è stata emessa un’ordinanza che vieta l’ingresso, se non per ragioni motivate, sul territorio valdostano ai non residenti e che invita quelli presenti a rientrare a casa. Una decisione che va nella direzione di garantir loro la miglior assistenza personale possibile, per la necessità di avere vicino a sé il proprio medico di base oppure il proprio pediatra di libera scelta”.

Provvedimento che, aggiunge il Presidente “Vieta l’ingresso sia attraverso i trafori, sia attraverso il raccordo autostradale”.

Sui controlli Testolin aggiunge: “Siamo partiti dalle necessità dei comuni e dei cittadini, e che derivano dal Dpcm che obbliga tutti i cittadini a rimanere presso il proprio domicilio. Fnora sono stati fatti 4mila interventi di controllo da parte delle Forze dell’ordine e una sessantina di denunce. L’invito è ancora di uscire il meno possibile per fare fronte comune contro questa situazione”.

Primi casi di positività tra i sanitari

A darne notizia è il dottor Luca Montagnani, che a domanda specifica risponde, anche senza dare dati certi: “Ci sono già qualcuno, tra i medici ed il personale infermieristico, risultato positivo al test”.

La stretta sulle microcomunità e le Unità speciali

Tra le novità l’Assessore alla Sanità Mauro Baccega parla di ulteriori restrizioni perl’ accesso alle residenze degli anziani: “C’è grossa preoccupazione – ha spiegato – perché sono i soggetti più deboli. Dobbiamo tutelare anche il personale, e ci sarà una ulteriore restrizione valutando gli accessi a strutture compresi quelli dei familiari che dovranno avere permessi speciali”.

Baccega annuncia poi un altro provvedimento sul quale si concentrerà domani la Giunta: “Abbiamo istituito due Unità speciali di continuità assistenziale, un rafforzamento dell’assistenza per i pazienti su territorio, a domicilio e indirizzata agli affetti da Covid-19, ai dimessi, a chi necessita di tamponi a chi è in quarantena. Questo ci permetterà di reclutare medici dell’Usl e anche chi fa formazione specifica e gli abilitati. Già da domani approveremo una delibera in giunta e ci si attiverà per reclutare i medici. Partiamo con due Unità, non è detto che non si possa poi aumentare”.

0 risposte

  1. Lo stesso che qualche settimana fa invitava a venire in valle d’aosta
    evidentemente tra le due orecchie manca qualcosa

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