Aosta, il cimitero è aperto. L’appello del Sindaco: no alle visite, si rischia la vita

Qualche problema di assembramento nei giorni scorsi ha spinto Centoz a spiegare: “Capisco bene che qualcuno voglia andare a trovare i propri cari ma invito a non farlo fino quando la situazione sarà più tranquilla”. L'"extrema ratio", altrimenti, sarebbe la chiusura.
Cimitero di Aosta
Società

La situazione, al momento, è sotto controllo anche se nei giorni scorsi non sono mancati momenti nei quali l’ordinanza del Sindaco di Aosta Fulvio Centoz dello scorso 11 marzo, che impone le restrizioni per il contrasto al diffondersi del Coronavirus non è stata rispettata appieno.

Soprattutto per quel che riguarda il Cimitero monumentale del Capoluogo, nel quale alcune segnalazioni evidenziavano la presenza di diverse persone.

Il provvedimento impone da un lato “la sospensione delle cerimonie funebri pubbliche” specificando come sia “consentito l’ingresso al Cimitero Comunale, al seguito del carro funebre, unicamente ai parenti più stretti del defunto (genitori, coniuge, figli, fratelli o conviventi) e comunque nel rispetto delle distanze già stabilite” mentre “l’accesso alla camera mortuaria sarà consentito ad un solo familiare/convivente per volta”.

“Mi ero stato segnalato che c’era troppa gente al cimitero – ha spiegato il Sindaco –, e capisco molto bene che qualcuno voglia andare a trovare i propri cari. Sebbene il cimitero sia rimasto aperto invito veramente a non andare e a ritardare le visite fino quando la situazione sarà più tranquilla, perché rischiamo veramente di mettere in pericolo la vita altrui”.

Condizione, si diceva, migliorata nel fine settimana appena passato: “Sembra che nel weekend la situazione sia andata piuttosto bene – prosegue il Primo cittadino –, durante il mio controllo il cimitero era vuoto e non posso che ringraziare tutti per aver seguito le indicazioni date”.

“Allo stato attuale il cimitero è aperto, ma valutiamo le questioni di giorno in giorno. Se la situazione diventasse ingestibile saremmo costretti a chiuderlo”.

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